Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2017
GENNAIO/FEBBRAIO2017 MC 57 A sei anni dalla cosiddetta «primavera araba», trasformatasi in un inverno di caos, guerre e instabilità dal Nordafrica al Medioriente, con gruppi e milizie di al-Qa‘ida e del Daesh (l’Isis) 1 che occupano regioni intere, con at- tacchi terroristici in Europa e in vari paesi islamici e il coinvolgimento delle potenze mondiali nello scenario siriano, una parte del pianeta sembra sull’orlo di un conflitto globale dagli esiti imprevedibili. Dalla un tempo prospera Libia devastata dalla ri- volta - pilotata da agenzie di intelligence internazionali (Usa, Gran Bretagna, Francia e Qatar), insieme a combattenti islamisti giunti da Europa e mondo isla- mico -, e dalla guerra Nato, e ora ridotta a un cumulo di macerie e violenza, le bande armate scorrazzano per l’Africa subsahariana, alimentando tensioni e caos e giustificando la presenza in quelle zone di truppe dell’ Africom 2 . Nell’area di Sirte, il Daesh ha creato la propria roccaforte e invita tutti i musulmani a fare la hijra , emigrazione, nello «Stato islamico» di Libia. Anche la Tunisia post primavera araba è entrata nella nebulosa di attentati terroristici e del recluta- mento di combattenti islamici; in Algeria , al-Qa‘ida (Aqi) e il Daesh si contendono territori e militanti; l’ Egitto , paese chiave tra Africa e Asia islamiche, è preda di gravi problemi economici e instabilità poli- tica (mentre chiudiamo questo numero un attentato dell’Isis ha fatto almeno 25 morti in una chiesa cri- stiano-copta de Il Cairo, 11 dicembre 2016, ndr ). I n questo scenario drammatico, i già complicati rapporti tra «occidente» e «mondo arabo e isla- mico», sembrano ingarbugliarsi ulteriormente, con accuse reciproche di ingerenze, violenze e destabiliz- zazioni. I fedeli musulmani, come quelli cristiani, ripe- tono che la loro religione è pace e tolleranza, e che l’i- slam affonda le proprie radici nel concetto di sotto- missione a Dio. Ma è vero? Oppure esistono dottrine, all’interno del mondo islamico, che predicano la guerra permanente contro tutti coloro che non le se- guono (musulmani compresi)? E da dove derivano la propria «autorità» e dottrina formazioni terroristiche come al-Qa‘ida e il Daesh? Queste dottrine hanno tro- vato spazio tra le comunità musulmane europee e in che modo? Questi network del terrore sono utili alle agende occidentali e mediorientali? In questo e nei prossimi articoli discuteremo di tutti i temi accennati sopra con studiosi, ricercatori e rap- presentanti del mondo musulmano, per tentare di trovare spiegazioni ed eventuali strade di pacifica convivenza in un mondo dilaniato dai conflitti. Angela Lano Il nostro viaggio nel mondo islamico (con molte domande in cerca di risposte) © Roberto Brancolini Note (1) Daesh (Dā ʿ ish): acronimo di «al-Dawla al-Islāmiyya fī al- ʿ Irāqi wa sh-Shām» (in cui «al» è l’articolo), Stato Islamico dell'Iraq e della Siria ( Islamic State of Iraq and Syria , ovvero Isis nell’acronimo in- glese), chiamato anche Stato islamico, Is. (2) Africom: US Africa Command . Il contingente di soldati e contrac- tor statunitensi in Africa (www.africom.mil ). • Islam | Teologia | Isis | Dialogo tra religioni • MC A
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=