Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2017

© Rai Televisione italiana Genitori e figli: fatica e impegno Racconta Francesco Wu che quando era piccolo, durante i primi anni in Italia, i suoi genitori lavo- ravano duramente ma i soldi che giravano in casa non erano molti. Per fortuna, diremmo oggi, si ar- rivava a fine mese, ma per farlo bisognava farsi quotidianamente i conti in tasca. Non di rado la madre lo mandava a fare la spesa, che compren- deva anche pane e prosciutto, per preparare la merenda per lui e il fratello. Siamo nella Milano del secolo scorso, zona Affori, dal macellaio che a quel tempo aveva l’attività in via Brusuglio. Qui il piccolo Francesco Wu acquistava 1-2 etti di spalla cotta, invece che del buon prosciutto di qualità, che faceva bella mostra di sé in vetrina. Troppo costoso, a quel tempo, per le sue tasche. «Vedevamo tuttavia che il buon prosciutto cotto di qualità costava molto di più e non ci passava per la testa l’idea di comprarne, anche perché non sarebbero bastati i soldi per comprare tutto il re- sto, e inoltre la mamma ci avrebbe rimproverato». La seconda tappa della spesa era al panificio di fronte per le tigelle modenesi. Un’ottima merenda davvero, i due fratelli ne mangiavano anche tre panini a testa. Ma come spesso accade ai bambini che nascono in famiglie popolari, non è tanto ri- empire la pancia il problema vero, ma soddisfare il desiderio di essere all’altezza degli altri. Tutti noi sappiamo e ci ricordiamo di quanto possano essere duri i momenti di confronto, ma di quanto nello stesso tempo siano fondamentali per darci una spinta in più verso la crescita e il successo personali. Un po’ questo è accaduto a moltissimi della generazione di Francesco Wu; essere stra- nieri ed essere poveri, ma con la consapevolezza che la fatica e l’impegno quotidiani nel lavoro e nello studio avrebbero quasi certamente ribaltato la situazione di partenza: «...la fetta unica di pro- sciutto dentro i panini in gita scolastica quando i tuoi compagni avevano 2-3 fette di quello buono». Tra le difficoltà della vita quotidiana e l’esempio dei loro genitori si è formato il carattere di molti imprenditori delle seconde generazioni sino-ita- liane. Negli anni è stato un apprendimento privo di parole, un sapere non trasmesso attraverso i di- scorsi, ma con l’amore dei gesti, delle abitudini, degli sguardi. I valori dei genitori sono passati ai figli in questo modo, sul senso della vita, sulla di- gnità del lavoro, sul valore del risparmio, sulla fa- tica del guadagnare. «Senza che i genitori ci facessero tanti discorsi, anzi non li hanno mai fatti, noi imparavamo molto dalla vita e desideravamo un giorno poter com- prare il prosciutto buono. Oggi hanno chiuso sia il macellaio che il panificio mentre noi abbiamo aperto nel tempo alcune attività». Una cultura doppia è una spinta in più FrancescoWu, come vede il rapporto tra uni- versità italiane e mondo del lavoro? Sono utili per i giovani o si potrebbe fare di più? «Io ormai mi sono laureato da diversi anni, quindi non ho in questo momento il quadro completo della situazione. Per quello che posso vedere io, il collegamento tra università italiane e mondo del lavoro è ancora debole. Forse in miglioramento ri- spetto al passato; ad esempio, il Politecnico di Mi- lano sta facendo molto ( www.chinese.polimi.it ) e in questo viene seguito anche da altre realtà cul- turali. Pertanto, se è vero che nel rapporto univer- sità-lavoro c’è ancora molto da fare, è anche vero che, rispetto al passato, il progresso è costante». Un cittadino della Repubblica popolare, che ottiene la cittadinanza italiana, perde auto- maticamente quella cinese. Quindi, come sono visti dai cinesi in Cina i giovani di seconda ge- nerazione che vivono in Italia? «Allora, cominciamo col dire che sulla cittadi- nanza l’Italia ha ancora una legge molto arretrata. Ed è davvero un peccato che l’iter di approva- CINESI D’ITALIA Sopra : Francesco Wu in un fotogramma di una recente intervista per la Rai e sulla copertina del settimanale l’Espresso (20 giugno 2013). Pagina precedente : due fratelli cinesi di Bricherasio (Torino). D GENNAIO/FEBBRAIO2017 MC 45 D

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