Missioni Consolata - Gennaio/Febbraio 2017

GENNAIO/FEBBRAIO2017 MC 15 uniti lavoratori, funzionari, disoc- cupati. È un movimento che rag- gruppa tutti. Io sono musicista rapper e scrittore». Cosa avete fatto per il referen- dum e per le elezioni e come ha reagito il potere? «Per lottare contro la modifica della Costituzione, nel 2015 ab- biamo iniziato a portare la Carta verso i cittadini, per spiegare loro perché è importante rispettarla. E anche se ci sono delle modifiche da fare, occorre che si prenda il tempo necessario. Il presidente della Repubblica aveva terminato i suoi mandati e il testo gli proi- biva di ricandidarsi. Abbiamo co- minciato quindi con campagne di sensibilizzazione su tutto il terri- torio nazionale, in particolare a Brazzaville e Point Noire, le due città principali del paese, dove c’è una forte concentrazione di po- polazione. È stato un “porta a porta” per sensibilizzare, e alla fine abbiamo organizzato, insieme ad altri mo- vimenti, una marcia di protesta pacifica il 9 ottobre 2015. Pur- troppo questa manifestazione è stata repressa dalla polizia e dalla gendarmeria che ci hanno di- spersi, e hanno arrestato 6 dei nostri attivisti. Questi sono stati giudicati, e condannati a 3 mesi di prigione e a una multa di 150.000 franchi (ca. 228 euro). Intanto, quelli che erano scampati all’arre- sto non erano tranquilli perché temevano che la polizia volesse prendere tutti. Fortunatamente sono stati risparmiati. Gli arre- stati sono stati condannati a torto in quanto esigevamo solo il ri- spetto della Costituzione e il di- ritto alla manifestazione». Con voi c’erano altri movimenti sociali? «Assieme a noi, il 9 ottobre c’era il movimento dei giovani cittadini (Mjc), che purtroppo dopo si è al- leato alla maggioranza presiden- ziale, e ha tradito la causa. Il lea- der di questo movimento si è poi ritrovato consigliere di uno dei ministri eletti alle elezioni truc- cate. E c’era l’Amicale nell’orga- nizzazione di questa manifesta- zione di protesta». Anche tu sei stato arrestato? «No, fortunatamente sono riu- scito a salvarmi e sono fuggito, quando hanno iniziato a tirare le bombe lacrimogene. Perché sa- pevo che sarebbe finita con degli arresti. In seguito il mio ruolo è stato capitale nella denuncia della situazione attraverso certi media internazionali, cosa che ha evitato che i nostri amici fossero accusati di essere ribelli. Infatti i governativi, al loro arresto, per accusarli hanno messo loro in mano delle armi. Trenta minuti dopo abbiamo informato la stampa internazionale, che ha fatto fallire questa messa in scena». democrazia che lotta per il risve- glio della coscienza cittadina. Quando ancora c’erano le auto- rità in Congo - adesso non c’è più uno stato legittimo - chiedevamo il rispetto dell’ordine costituzio- nale. Ma la Costituzione del no- stro paese è stata purtroppo vio- lata e oggi chiediamo ancora uguaglianza per tutti, acqua pota- bile, cibo, casa. Sono problemi di base, ma continuano a porsi con una certa ampiezza in Congo. Noi rivendichiamo la giustizia sociale, il benessere, il rispetto dei diritti umani e della democrazia. Il movimento Ral-le-bol è nato nel dicembre 2014, ben prima che la situazione precipitasse, ed è stato un “ral-le-bol” di giovani, stu- denti, artisti, che ne avevano ab- bastanza di vedere il paese in continua regressione, i diritti umani non rispettati, la gente che non mangia a sazietà, la qualità dell’educazione che non è buona, la mancanza di acqua ed elettri- cità, la violenza poliziesca conti- nua. Vediamo tutti i momenti delle ingiustizie, il saccheggio dei beni pubblici e dei fondi. Così siamo nati per cercare di portare una soluzione a tutti questi pro- blemi, utilizzando lo strumento della rivendicazione». Chi sono i membri di Ral-le-bol? «È un movimento con molti gio- vani, direi dai 20 ai 30 anni. All’i- nizio eravamo in maggioranza ar- tisti e studenti, ma poi si sono © AFP Marco Longari • Cittadinanza attiva | Gioventù africana | Democrazia • MC A A sinistra: Martial Pa’nucci, rapper e porta- voce del movimento giovanile congolese di cittadinanza attiva Ral-le-bol. Di fianco: sostenitori del presidente Nguesso festeggiano la sua rielezione (24/03/2016). #

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