Missioni Consolata - Dicembre 2016

I Perdenti Dall’estate del 1943 si moltiplicano i treni carichi di prigionieri che dal campo di raccolta di Wester- bork, in Olanda, si dirigono verso Auschwitz. Il 7 settembre 1943 la famiglia Hillesum sale su un convoglio diretto in Polonia. I genitori muoiono di stenti lungo il tragitto, mentre Etty e il fratello Mi- scha muoiono nel marzo del 1944 entrambi nel campo di sterminio. Il fratello Jaap, deportato nel campo di Bergen Belsen, muore il 27 gennaio 1945 sul treno che evacua i sopravvissuti del campo, da pochi giorni liberato dall’Armata Rossa. I quaderni di Etty con la sua calligrafia minuta ven- gono da lei affidati a una sua amica che solo nel 1981 riesce a trovare un editore per pubblicarli. Essi diventando immediatamente un grande suc- cesso editoriale. La storia di Etty colpisce per la lu- cidità con la quale questa giovane donna olandese affronta le vicende tragiche del suo tempo oppo- nendo una grande resistenza interiore al male e ri- cercando con tenacia e fede in Dio tracce di bene anche là dove Egli sembra assente. L’insegnamento che ci lascia è l’unica strada per contrastare l’odio, è un atteggiamento d’amore con cui guardare - no- nostante tutto - anche chi ci sta facendo del male. Don Mario Bandera Anche se non vedevi all’orizzonte la fine dei tuoi tormenti, la scoperta di Dio dentro di te ti spinse a vivere per aiutare altre persone a pre- parare tempi nuovi. Ero sicura che i «tempi nuovi» sarebbero venuti e sentivo che stavano crescendo in me con una forza irresistibile ogni giorno di più. Alla sera tardi, quando il giorno si era inabissato dentro di me, mi capitava spesso di camminare lungo il filo spinato e di sentire che dal mio cuore si innalzava una voce, anzi una forza elementare che diceva che la vita è una cosa splendida e grande. Per questo abbiamo il dovere, nonostante tutto, di costruire un mondo completamente nuovo. Anche quando capisti che Hitler e i suoi sgherri nazisti volevano lo sterminio del tuo popolo. Per ogni crimine od orrore che si consuma sulla Terra dovremmo essere capaci di opporre un nuovo pezzettino di amore e di bontà che avremo conqui- stato in noi stessi. Possiamo soffrire, ma non dob- biamo soccombere. E se sapremo sopravvivere in- tatti a questo tempo, allora avremo anche il diritto di dire la nostra parola a guerra finita. Etty, la tua testimonianza lascia un messaggio sconvolgente e allo stesso tempo meraviglioso. Sul mio diario scrissi così: «Se ogni uomo si sarà li- berato dall’odio contro il prossimo, di qualunque razza o popolo, se avrà superato quest’odio e l’avrà trasformato in qualcosa di diverso, quel pezzettino di eternità che ci portiamo dentro ci spalancherà un orizzonte nuovo. Sono una persona felice, nono- stante la detenzione, lodo questa vita nell’anno del Signore 1942 e combatto la mia battaglia contro fa- natici furiosi e gelidi che vogliono la nostra fine». Nonostante tutto riesci a dare a tutti un po’ del tuo amore cristallino e sconfinato. Pur essendo vissuta in un mondo sbagliato, senza dignità, io non odio nessuno, non sono amareggiata perché ho la consapevolezza che, una volta che l’a- more per tutti gli uomini comincia a crescere e svi- lupparsi, in noi questo amore diventa infinito.

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