Missioni Consolata - Dicembre 2016

66 MC DICEMBRE 2016 di Mario Bandera 4 chiacchiere con « i Perdenti» 20. ETTYHILLESUM LAFORZADENTRO Etty Hillesum nasce ad Amsterdam, in Olanda, nel 1914 da una famiglia della buona borghesia ebraica. Ragazza vivace, brillante, fin dagli studi giovanili rivela un’intensa passione per la lette- ratura e la filosofia. Dopo la laurea in giurisprudenza si iscrive alla facoltà di lingue slave e intra- prende lo studio della psicologia. Gli anni in cui frequenta l’università sono quelli in cui divampa la seconda guerra mondiale e con essa la persecuzione del popolo ebraico. Negli ultimi anni della sua esistenza scrive un diario personale, undici quaderni fittamente ricoperti da una scrittura minuta, quasi indecifrabile, che narrano gli eventi degli anni 1941 e 1942, anni di guerra e di op- pressione, non solo per l’Olanda, ma per l’Europa intera, per Etty un periodo di crescita e para- dossalmente di liberazione individuale. Proveniente da una famiglia in cui le relazioni tra i suoi membri erano segnate da diverse incomprensioni, Etty vive un’amara adolescenza con degli sfi- branti malesseri fisici, ma non tarda molto a scoprire che essi sono legati a tensioni di ordine spi- rituale che la lasciano: «Lacerata interiormente e mortalmente infelice». In quel periodo ha un incontro decisivo con uno psicologo ebreo, Julius Spier, di molti anni più an- ziano di lei, che nei suoi confronti si rivela ben più di un terapeuta. Attraverso le contraddizioni di una relazione particolarmente complessa, per certi versi anche ambigua, egli la guida in un per- corso di realizzazione umana e spirituale. Etty, prova a raccontarci come si sviluppò la tua storia di ebrea olandese che i tedeschi de- portarono nei campi di sterminio. Dopo aver invaso la Polonia nel settembre 1939, le armate di Hitler irruppero in Olanda il 10 maggio 1940. Da piccola nazione libera e indipendente quale eravamo, diventammo un piccolo satellite nell’orbita nazista. In un primo tempo la comunità ebraica non pensò che le cose sarebbero volte al peggio come invece avvenne pochi mesi dopo. Assolutamente no, nonostante con il passare dei mesi venisse rapidamente portata a compimento l’attuazione delle leggi di Norimberga che vietavano agli ebrei, tra le altre cose, di usare trasporti pub- blici, telefonare, sposarsi con persone non ebree. Ma i nazisti non si limitarono a quelle misure. Nel 1939 venne creato il campo di Westerbork, dove il governo olandese, in accordo con la princi- pale organizzazione ebraica presente in Olanda, de- cise di riunire i rifugiati ebrei, tedeschi o apolidi, che vivevano nei Paesi Bassi. Nonostante il cataclisma che stava abbatten- dosi sull’Europa tu trovasti il modo di non per- dere la testa e di mantenerti serena. Fu il 3 febbraio 1941 che avvenne l’incontro più im- portante della mia vita, l’incontro con lo psicologo Ju- lius Spier, allievo di Carl Gustav Jung, inventore della psicochirologia, la scienza che studia la psicologia di una persona partendo dall’analisi delle mani. Che tipo era Julius Spier? Ebreo tedesco, fuggito da Berlino nel 1939, Spier tenne ad Amsterdam dei corsi serali particolar- mente apprezzati e molto frequentati. Nel frat- tempo, a causa della mancanza di personale tede- sco, era giunta un’informativa che permetteva a dei prigionieri di svolgere un lavoro di segreteria. Un giovane studente di biochimica che frequentava i suoi corsi propose a Spier di assumermi come se- gretaria. Il vostro incontro fu folgorante e tu decidesti subito di prendere un appuntamento privato per cominciare una terapia. Subito fin dall’inizio diventai la prima segretaria di Spier e successivamente una sua allieva. Il problema fu che tra noi scoppiò un’attrazione reciproca molto forte, nonostante la notevole differenza di età, 54 anni lui e 27 io. Ma la complicazione peggiore stava nel fatto che entrambi eravamo già impegnati in al- tre relazioni. Anche se lavoravi da lui non ti fermavi a dor- mire per la notte? No, tornavo al campo dove, attraverso una radio clan- destina che i prigionieri avevano costruito, appresi la notizia che i tedeschi si preparavano ad annientare totalmente tutti gli ebrei dal continente europeo.

RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=