Missioni Consolata - Dicembre 2016

più sentiti dall’utenza confermando la teoria della piramide di Maslow (pasti, servizi igienici e docce, bagagliaio, un letto dove riposare, lavatrice). Dal- l’accoglimento e soddisfazione di tali bisogni e dal legame cosiddetto «lento» instaurato con le per- sone può nascere una relazione terapeutica di fidu- cia attraverso cui la persona può essere orientata ai servizi di cura sanitari oltreché ad un processo motivazionale di cambiamento delle proprie con- dotte di consumo. Luana Oddi DICEMBRE 2016 MC 45 crack, permettendo un aumento dell’accesso a pipe pulite, una riduzione dello scambio e fornendo un ambiente più sicuro dove consumare, alternativo alle cosiddette « crack houses » (locali improvvisati senza la minima tutela sanitaria). Inoltre, strutture di questo tipo portano beneficio anche alla comu- nità circostante in termini di riduzione delle scene aperte di consumo (Duff, 2013). Oltre ad approfondire gli studi tesi a individuare in- terventi di riduzione del danno più orientati all’uso di crack, si stanno raccogliendo esperienze di auto- controllo del consumo, cioè modalità di uso del crack che si accompagnino a strategie o attività in grado di alleviare il craving a esso associato (Krawczyk, 2015; Zuffa, 2010). I servizi che offrono la vasta gamma di interventi, in cui le strategie della riduzione del danno si inte- grino con quelle terapeutiche di tipo farmacologico e psicologico, ciascuna rispondente a fasi motiva- zionali diverse della persona, sono quelli con il mi- gliore esito ( outcome ) (Krawczyk, 2015). Consumatori e servizi di cura: le barriere Per la cocaina non esiste un farmaco efficace come, ad esempio, per l’eroina (buprenorfina e me- tadone) o l’alcol (baclofene, disulfiram-antabuse, al- cover-Ghb e naltrexone). E forse anche per l’impos- sibilità a rispondere con una pillola su misura a tale disturbo, i dati relativi agli accessi ai servizi sani- tari segnalano che solo una piccola parte dei consu- matori necessitanti di cura o interventi sociosani- tari arrivano a farne domanda (Ti, 2011). Ciò è legato però anche all’esistenza di barriere e fattori che ostacolano l’arrivo ai servizi: tempi, liste di attesa, stigma, servizi strutturati sulle esigenze del personale e non su quelle del consumatore. Ad iniziare, ad esempio, dal limitato orario di apertura dei Sert: il crackomane consuma di notte per tutta la notte, «crolla» al mattino, quando gli ambulatori aprono e si risveglia solo in tarda mattinata, quando gli ambulatori chiudono. A ciò si aggiun- gono caratteristiche del consumatore che possono ritardare l’arrivo ai servizi di cura: scarsa motiva- zione al cambiamento, non consapevolezza della problematicità del disturbo di uso, autostigmatiz- zazione e motivi culturali che non «permettono» di considerare il carattere socio-sanitario delle dipen- denze e degli abusi da sostanze. La difficoltà di ac- cesso appare ancora più grande per alcune catego- rie, ad esempio le donne, tra le più interessate dal problema del crack: per loro è la paura dello stigma o delle ripercussioni sulla custodia dei propri figli a fare la differenza. Per un nuovo approccio Servizi a bassa soglia riducono le difficoltà di ac- cesso favorendo l’emersione del sommerso, specie della frangia più marginalizzata dei consumatori. La caratteristica di questi servizi è un approccio non giudicante e attento alle ragioni e alle fragilità sociali. Ciò li rende più appetibili, in quanto in grado di rispondere ai bisogni primari e come tali DOSSIER MC DROGHE E TOSSICODIPENDENZA R EGGIO E MILIA , SITI E INDIRIZZI : • Azienda sanitaria locale : http://www.ausl.re.it • Sert - Ambulatorio a bassa soglia (Drop-in): via Bocconi 2/4 • La Quercia, cooperativa : http://www.coopquercia.it • Coress, cooperativa : http://www.coress.org • Centro di solidarietà : http://www.drogaonline.it © Chiara Grimoldi

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