Missioni Consolata - Dicembre 2016
loro comunicazione a livello di servizio, trascurando il dialogo che è essenziale per la relazione. Riscoprire e gustare il dialogo di coppia Nella vita di coppia e di famiglia l’amore va imparato, praticato, ri- costruito, e chi può testimoniarlo meglio di una coppia di sposi? È questo che mi ha colpito quando per la prima volta, nel 1978 in Kenya, partecipai a un We del Marriage Encounter e vidi come la testimonianza delle cop- pie fosse efficace per stimolare i partecipanti - coppie e preti - a rinnovare la loro relazione con il dialogo e in un certo modo a ri- sposarsi. C’è una caratteristica del programma Im che è proprio in linea con quanto richiede la Amoris laetitia : «Non fermarsi a un annuncio solamente teorico». Le coppie animatrici del we pre- sentano la vita matrimoniale e fa- miliare nella loro concretezza e questo fa molta presa sui parteci- panti. Ho avuto la grazia di vedere l’effi- cacia di questo programma in va- rie parti del mondo, tra africani, americani, europei. Il we sposi è un’esperienza di conversione, tantissime coppie dicono «ha cambiato la nostra vita di coppia, il nostro modo di relazionarci». Oltre al programma per sposi, Im CHIESA MONDO 28 MC DICEMBRE 2016 Chiesa una conversione missiona- ria: è necessario non fermarsi ad un annuncio meramente teorico e sganciato dai problemi reali delle persone» (n. 201). In modo parti- colare AL chiede di guidare i fidan- zati nel cammino di preparazione al matrimonio (nn. 205-11) e ac- compagnare gli sposi nei primi anni della vita matrimoniale (nn. 217-22). Incontro Matrimoniale (Im) Nella Chiesa esiste da oltre cin- quant’anni un programma che è nato proprio da questa «conver- sione missionaria» che non si ferma a un annuncio meramente teorico sganciato dai problemi reali delle persone. Si tratta dell’ Associazione Incon- tro Matrimoniale , nata in Spagna verso la fine degli anni ’50 a opera di un sacerdote e una cop- pia di sposi: padre Gabriel Calvo e Mercedes e Jaime Ferrer. Im si è diffusa in America Latina e quindi in Usa, con il gesuita padre Chuck Gallagher. Dagli Stati Uniti è arri- vata poi in circa 90 paesi in tutti i continenti col nome di Worldwide Marriage Encounter . In Italia si chiama Incontro Matrimoniale e ha iniziato a operare nel 1978 spargendosi progressivamente in quasi tutte le regioni, raggiun- gendo circa 40 mila coppie in tutta la penisola. Il Weekend (We) L’esperienza di base è un weekend , dal venerdì sera alla domenica pomeriggio, durante il quale tre coppie di sposi e un sa- cerdote offrono testimonianze su vari settori della vita di famiglia e i partecipanti hanno tempo per «parlarsi» in coppia, rivedere gli aspetti del loro vivere insieme, rinnovando l’impegno di amore che era stato all’origine della loro decisione di sposarsi. «Perché dopo sposati ci si parla sempre meno?», è questa do- manda che ha dato origine all’e- sperienza di Im . L’esperienza dice che col passare degli anni i co- niugi, presi da tanti altri assilli come il lavoro, i figli, la carriera, trovano sempre meno tempo per parlarsi, parlare di sé e dei propri sentimenti, e limitano spesso la ha sviluppato anche programmi per fidanzati, per giovani ( Choice ) e il weekend per famiglie (vedi www.incontromatrimoniale.org ). Un’altra realtà impressionante è il lavoro silenzioso e delicato di migliaia di coppie e centinaia di preti che, ovunque sia presente Im , preparano le loro testimo- nianze, si prestano ad animare i vari we e offrono molteplici ser- vizi per accompagnare i coniugi, i fidanzati, i giovani. Tutte persone che hanno sperimentato una «conversione missionaria» e s’im- pegnano perché tante altre per- sone e famiglie scoprano che «la famiglia è davvero una buona no- tizia». Nel mondo vi sono milioni di cop- pie che hanno sperimentato Im. In Italia sono circa 40.000. Ma come mai è così poco cono- sciuto? Forse perché non è diret- tamente legato a una diocesi o a una parrocchia, forse perché non viene pubblicizzato abbastanza, ma conosciuto piuttosto per passa parola. Testimoni Gianfelice e Imelda Demarie di Torino, con don Antonio Del Ma- stro, parroco di San Damiano d’A- sti, dal 2014 sono i responsabili nazionali di Im e ne coordinano le varie attività in Italia. A loro abbiamo chiesto cosa signi-
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