Missioni Consolata - Dicembre 2016
DICEMBRE 2016 MC 19 Cenni alla storia del regime di apartheid L e radici del conflitto che ha insanguinato il Su- dafrica risalgono alla fine del XV secolo, quando un piccolo gruppo di portoghesi si insediò sul Capo. Seguì, nei secoli successivi, il colonialismo olan- dese e inglese, che portò all’affermazione dello stra- potere dei bianchi sulla popolazione nera. Nel 1910, l’allentamento delle tensioni tra inglesi e boeri (o afrikaner , contadini discendenti dai coloni olandesi), permise la costituzione dell’Unione Su- dafricana, dotata di autonomia governativa, in cui il potere economico e politico risiedeva nelle mani dei bianchi (un milione e 250mila circa), in maggio- ranza afrikaner . La popolazione nera (quattro mi- lioni e 500mila persone circa) fu gradualmente pri- vata dei pochi diritti di cui ancora godeva. Per di- fendere le prerogative della popolazione nativa fu costituito nel 1912 l’ African national congress (Anc), che non poté però impedire l’anno seguente l’approvazione di una legge che vietava ai neri l’ac- quisto di terre al di fuori delle riserve nelle quali essi erano stati confinati. Appena migliori erano infine le condizioni riservate ai circa 500mila co- loureds (meticci) e ai quasi 200mila asiatici, in maggioranza indiani, immigrati nel corso del XIX secolo. N el secondo dopoguerra, il razzismo fu istituzio- nalizzato nell’ apartheid , un feroce regime di segregazione razziale e di spoliazione dei di- ritti civili e politici, adottato dal governo - era in ca- rica il National party (Np) - ai danni dei cittadini neri del Sudafrica e della Namibia, fino al 1990 ammini- strata dal Sudafrica. A partire dagli anni ’60, non solo vi erano luoghi pubblici, autobus e professioni differenziati per i neri e per i bianchi, ma fu avviata la co- struzione di ghetti per le singole etnie africane (i cosiddetti bantustans ), dotati di autogoverno e destinati a diventare indipendenti (i loro abi- tanti quindi privati della cittadi- nanza sudafricana). Nel 1960 l’ African national con- gress (Anc) e il Pan africanist congress (Pac), partiti a difesa dei diritti della maggioranza nera della popolazione, furono messi al bando. Come ri- sposta, essi abbandona- rono la lotta nonvio- lenta che avevano ap- preso dall’esperienza gandhiana e utiliz- zato fino ad allora, e intrapresero una lotta armata che condusse all’arresto, tra gli altri, del leader dell’Anc, Nelson Mandela, nel 1962. L’ apartheid fu ripetutamente condannato e sanzio- nato dall’Organizzazione dell’Unità Africana, dall’Onu e dai membri afroasiatici del Com- monwealth, dal quale il Sudafrica uscì nel 1961, proclamando la repubblica. D opo trent’anni di violenze, a fronte di una situa- zione economica sempre più precaria a causa degli elevati costi della politica di repressione e per gli effetti delle sanzioni economiche internazio- nali, il presidente della Repubblica Frederik Willem de Klerk, eletto nel 1989, avviò i negoziati. L’11 febbraio 1990 Nelson Mandela, leader dell’Anc, fu scarcerato dopo 27 anni di detenzione. Il Governo decretò la fine del bando nei confronti dei partiti d’opposizione e l’Anc e il Pac poterono partecipare ai lavori per la stesura di una nuova Costituzione. Il sistema giuridico-normativo dell’ a- partheid fu abolito e furono indette tre assemblee multipartitiche, durante l’ultima delle quali - nono- stante le resistenze opposte dalle formazioni più estremiste di entrambi gli schieramenti - fu adot- tata la Costituzione Transitoria (1993). Nella stessa sede fu affrontata la questione riguar- dante la domanda di giustizia che emergeva dal periodo storico e politico che si stava chiudendo. Le decisioni riguardanti il modo di affrontare l’ere- dità del passato, e in particolare la creazione della Truth and Reconciliation Commission (Trc), fu- rono formalmente incorporate sia nel testo della Costituzione Transitoria che nella Costituzione definitiva, che fu adottata dall’Assemblea Costi- tuente nel 1996. Pietra miliare del cammino del nuovo Sudafrica furono le prime elezioni democratiche multiraz- ziali, svoltesi nel 1994, che portarono alla no- mina del primo presidente nero, Nelson Mandela, insignito l’anno precedente del Premio Nobel per la pace insieme all’ul- timo presidente bianco, De Klerk, per aver evitato che il paese precipitasse nella guerra civile. Mandela guidò un governo di coali- zione formato dall’Anc, dal Np di de Klerk e dal Partito della li- bertà, espressione dell’etnia zulu. Dopo l’entrata in vigore della nuova costituzione, il National party si ritirò dal governo, per assumere il suo ruolo democratico di partito d’opposizione. A.Z. MC ARTICOLI Roel Wijnants/Flickr.com
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