Missioni Consolata - Novembre 2016
NOVEMBRE 2016 MC 59 I l mese di novembre si apre con la solennità di “Tutti i Santi”, e prosegue con altre celebrazioni ri- volte alla santità. Il padre fondatore beato Giu- seppe Allamano ripeteva ai suoi missionari e missio- narie: «Ricordatevi che l’opera della missione esige grande santità. Non basta una santità mediocre, per- ché è la continuazione della missione di Nostro Si- gnore Gesù Cristo, degli apostoli e dei santi missio- nari. Questa vocazione vi eleva sopra i cristiani, i reli- giosi, gli stessi sacerdoti dei nostri paesi, ai quali non è dato far conoscere e amare Dio da tanti che mai l’a- vrebbero potuto conoscere e amare». All’eccellenza di questo apostolato deve corrispondere una santità maggiore a quella dei consacrati e religiosi con altre attività pastorali. Questa raccomandazione della santità ai missionari è stata richiamata anche dai papi del nostro tempo. Per Giovanni Paolo II: «Vero missionario è il santo». Per- ciò, «ogni missionario è autenticamente tale se si im- pegna nella via della santità» (Redemptoris Missio 90- 91). Paolo VI ribadisce che soltanto così si può an- nunciare Cristo in modo credibile. Infatti, l’evangeliz- zazione scaturisce dall’esperienza di Dio conosciuto e familiare. Ogni missionario deve poter dire: «Ciò che abbiamo visto, ossia il Verbo della vita, noi lo annunciamo a voi» (EN 76). Per questo «occorre suscitare un nuovo “ardore di santità” nei missionari e nei più stretti loro collabo- ratori». E ribadisce: «La rinnovata spinta verso la Missione esige missionari santi. Non basta rinnovare i metodi pastorali, né organizzare e coordinare meglio le forze ecclesiali. Occorre suscitare un nuovo “ardore di santità” nei missionari». Ciò rafforza l’insistenza del beato Al- lamano sulla necessità della santità per scegliere la vocazione missionaria e per «salvare il maggior numero di anime». Egli non si limita a raccomandare, ma insiste sulla qualità della santità: «Ricordatevi che l’opera della missione esige una grande santità. Non basta una santità mediocre, ci vuole gran santità. L’opera dell’apostolato è opera divina perché è la stessa missione di Nostro Signore Gesù Cristo, degli apostoli e dei santi missionari». P. Gottardo Pasqualetti A cura di Sergio Frassetto SANTI PER ESSERE MISSIONARI Un principio basilare ferma- mente ribadito dal Beato Alla- mano per la Missione è che si deve essere: «Prima santi poi missionari». Con questo sotto- linea che non ci può essere at- tività missionaria senza santità. È un binomio indissolubile. E aggiunge: «Il motto dei missio- nari della Consolata deve es- sere: ”Voglio farmi un gran santo e presto santo”!». Quindi raccomanda: «Vi voglio santi e come missionari in modo superlativo», perché «senza santità non sarete che ombre di missionari». Ed esorta: «Questo sia il propo- sito, qui e nelle missioni, di vo- ler essere santi e grandi santi».
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