Missioni Consolata - Novembre 2016
DAI LETTORI Cari mission@ri Risponde il Direttore NOVEMBRE 2016 MC 5 sabilità, continuano a pen- sare la Chiesa non come un «noi», ma un «loro» (la gerarchia); oberata dal peso di mille strutture (spesso gioielli di arte) di cui non si può disfare e che mangiano tempo e denaro... Il Concilio Vaticano II, no- nostante tutte le resisten- ze messe in atto, ha piaz- zato una bomba sotto la concezione piramidale della Chiesa, riscoprendo la bellissima immagine biblica del popolo di Dio in cammino attorno al pasto- re che è il Signore Gesù, il Cristo crocifisso, che dà la sua vita per i suoi, si fa servo per la salvezza di tutti. Credo che non siano solo i preti e i vescovi che debbano liberarsi una vol- ta per tutte della vecchia mentalità piramidale, ma anche i «laici», i semplici battezzati, imparando a guardare alla nostra Chie- sa come alla propria fami- glia, al proprio corpo, con un atteggiamento critico e responsabile ma anche misericordioso. Mentre i media se la pren- dono con una Chiesa come realtà anonima, ricca, au- toritaria, antiquata, cor- rotta, tentacolare... il cri- stiano nella sua quotidia- nità ha a che fare con quel prete, con quella suora, con quel religioso: perso- na concreta, umana, vici- na, con i suoi lati belli e le sue fragilità. Un po’ più di amore, di con-passione, di umiltà, di sano umorismo e autoironia, aiuterebbero tutti a costruire relazioni più vere, fraterne, umane, applicando alla vita della propria comunità cristiana lo spirito della famiglia e non quello della fabbrica, dell’ufficio pubblico o del centro commerciale. Una bella iniezione di vera «misericordia» farebbe bene a tutti. PENSIERI SERALI È da molto tempo che nel silenzio della sera mi arrovello su problemi teologici, esistenziali, so- ciali. Ultimamente mi sono concentrato sulla Chiesa come istituzione. Duemila anni di storia ci hanno consegnato una struttura a piramide molto carente. La struttura piramidale di cui inconsapevolmen- te facciamo parte come cristiani cattolici ci obbli- ga a rileggere la nostra fedeltà per non diventare come un gregge belante servito non da uomini di Dio ma da cattivi mae- stri. Maestri che per i media diventano spec- chio per ingigantire la negatività della chiesa rendendola a tutti gli ef- fetti matrigna, rove- sciandone i valori ed i contenuti. Il servizio dei nostri maestri non dovrebbe essere quello di sfornare proseliti o vendere pro- dotti ma quello di forma- re e far crescere un fede- le che non sia orbo, sor- do, supino e obbediente al volere di pochi bene- detti e intoccabili, ma che abbia la capacità di essere libero nei giudizi e nelle critiche, senza scomunicare chi pensa e osserva con metro di giustizia proporzional- mente diverso (vedi preti del dissenso). Un fedele attento osser- vatore di un’involuzione e di atteggiamenti che nul- la hanno a che fare con scelte di vita e di fratel- lanza di una comunità pensante e che crede a ciò che sta scritto nelle Sacre Scritture e nei Vangeli, non può che ri- bellarsi davanti a chi predica bene e razzola male. È la vergogna che faceva dire a tanti teologi che la preghiera senza comportamento adegua- to non serve a nulla. Che serve a Dio avere dei credenti che disconosco- no le regole della frater- nità? Che serve a Dio a- vere ministri che pensa- no alla loro vanagloria e non vivono con coerenza la povertà? Che serve a Dio avere fedeli che uniti dalla chiesa predicante sono in sintonia con l’e- goismo più becero verso fratelli che fuggono da guerre, carestie, fame, malattie e morte? La mia rabbia da creden- te è che quasi tutto il cle- ro è schierato nel chie- dere, mai nel dare con u- na confusione totale sui compiti di loro compe- tenza. Vedi, per esempio, quel che succede nella verde Brianza nella grande diocesi di Milano dove, grazie alle autoriz- zazioni della Fabbriceria del Duomo, tanti nostri maestri di fede hanno cambiato mansione di- ventando specialisti in architettura, paramenti, organi, arte, costruzioni e quant’altro. Chiediamoci se questa chiesa fa parte della grande famiglia che noi amiamo e frequentiamo se poi ci dimentichiamo che la pomposità non fa parte di nessun testo teologico e ignoriamo le poverissime comunità delle diocesi africane do- ve i Vescovi non hanno i soldi per la benzina, ri- tardano le visite pastorali in diocesi estese quanto Lombardia e Piemonte e vivono come i vecchi cu- rati di montagna senza risorse. Non ultimo per impor- tanza è la presa di posi- zione dei Vescovi italiani sulla questione dei diritti civili con una polemica che sembra implicare il non riconoscere ai fedeli la capacità di fare scelte coerenti col Vangelo. Sembra quasi che i mini- stri di Dio non ci ritenga- no un gregge consapevo- le. Così noi fedeli, pur non favorevoli a questa legge, siamo considerati fuori, quasi dei non cre- denti, nonostante don Sturzo abbia sempre so- stenuto la laicità dello stato nei confronti della chiesa «Libera chiesa, in libero stato» e «date a Cesare quel che è di Ce- sare, date a Dio quel è che di Dio». Giovanni Besana 28/07/2016 Caro Giovanni, nella tua lettera sollevi molte questioni: dai sa- cerdoti che danno scan- dalo alla struttura pirami- dale della Chiesa, dura a morire nonostante il Con- cilio Vaticano II (e il Van- gelo), dai preti, molto am- ministratori e poco pasto- ri, ai laici considerati sempre in stato di mino- rità... Sono temi scottanti, resi ancora più evidenti dai tempi difficili che la nostra Chiesa sta vivendo in Italia. Essa si scopre più fragile e indebolita (invecchiamento e dimi- nuzione del clero a causa della crisi vocazionale); abbandonata da chi pur battezzato vive solo un cristianesimo nominale; contestata nel suo inse- gnamento da mode, ten- denze e ideologie di vario tipo; derubata dei suoi spazi e tempi (feste e do- meniche occupate da mil- le altre iniziative); ridico- lizzata e moralmente e- sautorata per la vita scandalosa di alcuni suoi membri; giudicata dai suoi stessi fedeli che, pur reclamando per sé più partecipazione e respon- In queste pagine diamo spazio a tutte le lettere, email o messaggi che riceviamo, purché chiaramente firmati.
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