Missioni Consolata - Novembre 2016
NOVEMBRE 2016 MC 49 zione degli uomini yazidi dalle loro donne e i traumi mentali ar- recati; i bambini yazidi trasferiti dalle loro famiglie per essere af- fiancati ai combattenti dell’Isis, separandoli dalle loro credenze e dalla loro comunità religiosa». L’estremismo islamista non è il solo Sono stati numerosi i leader reli- giosi che hanno espresso preoc- cupazione per le sempre più fre- quenti violenze nei confronti delle minoranze religiose. Papa Francesco ha ripetutamente sot- tolineato quanto la situazione che numerose comunità cristiane si trovano ad affrontare sia una delle più tragiche e difficili nell’in- tera storia del cristianesimo. Di recente è stato il patriarca russo Kirill a esprimere forte preoccu- pazione per le persecuzioni nei confronti delle minoranze cri- stiane, soprattutto in Medio Oriente: «Siamo molto preoccu- pati per la situazione dei cristiani, semplicemente spazzati via dagli islamisti radicali, sono nostri fra- telli e viviamo la loro tragedia come nostra». Ma non sono solo i paesi nei quali si diffonde l’estremismo islamista l’oggetto della preoccupazione di molti. Ad esempio nel 2008 nello stato indiano dell’Orissa si sono perpetrati dei veri e propri mas- nei quali il tasso di applicazione della legge e la tutela dei diritti ci- vili sono molto bassi e nei quali quindi è difficile sanzionare e di- sincentivare comportamenti di- scriminatori. Vi sono poi alcuni casi gravissimi per i quali si può addirittura par- lare di vero e proprio genocidio. È quanto ha ad esempio affermato nel giungo 2016 la United Nations Independent International Com- mission a riguardo delle violenze commesse in Siria e Iraq dai mili- tanti dello Stato islamico nei con- fronti delle minoranze yazide e cristiane costrette ad abbando- nare le loro case, a trovare rifugi di fortuna o a fuggire all’estero. La commissione ha formalmente riconosciuto il genocidio perpe- trato ai loro danni chiedendo al Consiglio di sicurezza delle Na- zioni unite di «riportare con ur- genza la situazione in Siria di fronte alla Corte penale interna- zionale o di stabilire un tribunale ad hoc con un’ampia giurisdi- zione geografica e temporale». Il rapporto usa parole particolar- mente forti per descrivere le azioni poste in essere dai militanti islamisti: «L’Isis ha cercato di can- cellare gli yazidi attraverso gli omicidi, la schiavitù sessuale, la schiavitù, la tortura e i tratta- menti inumani e degradanti e i trasferimenti forzati, causando seri danni fisici e mentali; sono state inflitte condizioni di vita che conducono a una morte lenta; l’imposizione di misure per pre- venire la nascita dei bambini ya- zidi, anche tramite le conversioni forzate degli adulti, la separa- • Minoranze perseguitate | Politiche Ue e Usa • MC RUBRICHE # Sotto a sinistra : novembre 2014, Saeed, 23 anni, yazidi kurdo - minoranza reli- giosa del Nord Iraq -, è stato ucciso men- tre cercava di tornare al suo villaggio per aiutare gli altri che non erano riusciti a fuggire al momento dell’attacco da parte delle truppe del gruppo Isis. La sua ve- dova, Khalil, nella foto, lotta per pren- dersi cura dei suoi tre bambini, il più pic- colo dei quali nel novembre 2014 aveva quattro mesi, condividendo una stanza con altri 16 membri della sua famiglia al- largata in un edificio non riscaldato che un tempo serviva da caserma militare in una desolata zona mineraria nella pro- vincia di Sirnak, nel Sud Est della Turchia. # A destra : donne yazide fuggono dall’Isis. sacri anticristiani: oltre cento morti, case e chiese distrutte e migliaia di sfollati. Secondo il rap- porto pubblicato dal Catholic Se- cular Forum , un’organizzazione della società civile indiana, molte delle violenze verificatesi negli ul- timi anni ai danni dei cristiani e delle altre minoranze religiose sa- rebbero da attribuirsi alla cre- scente influenza dell’ideologia Hindutva («induità») che non tol- lera la presenza di altre religioni in India. Questa ideologia sa- rebbe quindi il propellente per la diffusione di campagne d’odio, diffamazione e violenza ai danni delle minoranze. Riguardo allo scottante dossier relativo alla Cina e ai suoi rap- porti con i gruppi religiosi, basti ricordare che la leadership del partito comunista cinese si è or- mai resa conto di come il tasso di conversioni (soprattutto al cristia- nesimo) abbia già ora la capacità di incidere in maniera sostanziale sul futuro politico (e religioso) del paese. Per questo, oltre a cercare a volte il dialogo con esponenti dei vari gruppi, la Cina mette in atto delle politiche centralizzatrici per porre in mano alla burocrazia ministeriale il controllo delle lea- dership religiose. Controllo che è ovviamente rigettato dalle comu- nità che vedono nella loro auto- nomia un principio da proteggere Domenico/Flickr.com
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