Missioni Consolata - Novembre 2016

Cina-tibet 46 MC NOVEMBRE 2016 Dennis Jarvis/Flickr com di pascolo diverso ogni tre mesi, al fine di non esaurire le risorse, si ritrovano costantemente a con- frontarsi con le compagnie che in- vadono la loro terra con l’appog- gio del governo. Per accelerare questo processo, la Cina ha intro- dotto politiche di reinsediamento in villaggi construiti apposita- mente, con case addossate le une alle altre e servizi mal funzio- nanti, e con specifiche restrizioni sull’uso della terra. Si tratta di uno sfollamento non solo da un luogo, ma da uno stile di vita. Il governo cinese sostiene poi che i nomadi devono essere moder- nizzati, i bambini educati, e che ciò è più facile quando la popola- zione vive concentrata in un vil- laggio. Ma abbiamo le prove che la vita in questi villaggi si è dete- riorata. Le persone diventano di- pendenti dai sussidi del governo e perdono le loro fonti di indipen- denza economica (bestiame, pra- terie, ecc.), cosa che fa aumen- tare l’alcolismo e la prostituzione. Quello che il governo cinese ha fatto è spingere i nomadi nella povertà assoluta». Ha citato anche il turismo come problema ambientale ur- gente. Da dove vengono questi turisti e cosa cercano? «Il problema del turismo in Tibet sta nella sua concentrazione in al- cune zone e nella brevissima sta- gione estiva, con dei numeri enormi di visitatori. Recente- mente la Cina ha attivato percorsi # Da sopra : centrale geotermica di Yang- bajain a 90 km da Lhasa. | Una vista ae- rea delle montagne himalaiane. | Dal 2006 è funzionante un nuovo tronco fer- roviario che collega Lhasa alla rete ferro- viaria cinese. | Tempa Gyaltsen Zamlha, ricercatore presso il Policy Institute del Tibet, durante l’intervista. Henry Chen Qinghai/Flickr.com Matt Wan/Flickr.com per visitare laghi sacri e altri im- portanti siti ambientali, cosa che ha avuto un impatto grave per le persone e la terra. Il turismo crea poca ricchezza e lavoro per i tibetani locali. La maggior parte dei turisti in Tibet sono cinesi che viaggiano con pacchetti giornalieri prenotati at- traverso agenzie di viaggio cinesi che prenotano alberghi cinesi, autisti cinesi e guide cinesi e mangiano in ristoranti cinesi. Così la maggior parte del denaro speso dai turisti cinesi che viag- giano in Tibet torna in Cina». Il suo lavoro nel documentare resistenze socio ambientali in Tibet è abbastanza unico. Ci racconta un caso? «Il più noto è probabilmente quello della miniera Gyama Cop-

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