Missioni Consolata - Novembre 2016
3 MC M E 2016 «Il voto mostra un paese fortemente diviso, con una maggioranza (il 66%) che non ha votato. Ha vinto l’ex presidente Álvaro Uribe Vélez contro l’attuale presi- dente Juan Manuel Santos. Dopo l’esito del referen- dum tutti, vincitori e vinti, dicono di volere la pace. Con una sostanziale differenza: i vincitori affermano di volerla senza l’intesa che era stata firmata. Per quello che si può capire diversi sono i motivi del “no” all’accordo: alcuni hanno detto “no” per ragioni economiche, perché si sentono toccati nei loro inte- ressi; altri per ragioni politiche, perché temono di per- dere un po’ di potere; altri ancora hanno detto “no” per ragioni “religiose”, perché pensano che l’accordo apra le porte a un gruppo comunista, ateo e favorevole ai diritti civili dei “diversi”. La vittoria del “no” è la vittoria di un progetto di paese, culturalmente neo-conservatore, economicamente e politicamente neo-liberale. Non è facile dire cosa può succedere ora. Con il voto del 2 ottobre un momento “storico”, che poteva signifi- care la nascita di una nuova Colombia, si è convertito in un momento “drammatico” con uno scontro fra due progetti di paese differenti. Ad ogni modo è importante accettare la sfida e conti- nuare a lavorare senza stancarsi e senza perdersi d’a- nimo per una nuova idea di paese: un paese più umano, più giusto, più aperto alle minoranze e quindi più inclusivo». Le Farc e il narcotraffico Se si leggono i rapporti internazionali e i repor- tage dei grandi media, già dagli anni Novanta le Farc si sarebbero trasformate da organizzazione guerrigliera (o terroristica, a seconda delle di- verse interpretazioni) in un cartello di narcotraf- ficanti che incassa milioni di dollari. Questa rap- presentazione è vicina alla realtà o è esagerata permotivi politici? «Più volte ho avuto occasione di parlare di questo tema con alcuni responsabili del “sexto Frente” e mi hanno spiegato che a metà degli anni Ottanta del se- colo scorso i principali gruppi guerriglieri (Farc-Ep e Eln) pensavano che fosse giunto il momento della lotta finale per la vittoria della rivoluzione… e per questo avevano bisogno di altri uomini armati. Si prese per- tanto la decisione di aprire le porte a tutti coloro che si presentavano e di arruolare il maggior numero possi- bile di combattenti. Questa decisione ebbe come con- seguenza l’aumento delle spese economiche per ar- mare e finanziare i nuovi arruolati. Per questo ricor- sero al sequestro e al narcotraffico». Sotto: truppe delle Farc -Ep durante una cerimonia militare. Pagina seguente : un piccolo coltivatore durante una fase del processo di trattamento delle foglie di coca nella zona di Remolino (Caquetá). le Forze in cAmPo © archivio Farc-Ep F Arc -e P • «Fuerzas armadas revolucionarias de colombia - ejército del pueblo» • 8.000 uomini in armi (più 7.000 milicianos ) eln • «ejército de liberación nacional» • 1.500 uomini e lP • «ejército popular de liberación» • organizzazione discioltasi nel 1991 A uc • «Autodefensas unidas de colombia» • organizzazione paramilitare di estrema destra (con oltre 30.000 membri), smantellata formalmente nel 2006; molti effettivi entrati in bande criminali (B Acrim : l os u rABeños , l os r Astrojos e Altri ) F orze dell ’ ordine • esercito, marina, aeronautica, polizia nazionale • 467.634 effettivi (2014); la spesa militare arriva al 3,5% del Pil, la percentuale più alta tra i paesi dell’America latina
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