Missioni Consolata - Novembre 2016

NOVEMBRE 2016 MC 29 significa automaticamente - lo vediamo tutti i giorni - un’esistenza pacifica e men che meno felice. Lo scrive chiaramente l’organizzazione colombiana Somos defensores , che pure si è battuta senza ten- tennamenti per il «sì» al referendum del 2 ottobre. Nell’introduzione al suo rapporto Este es el fin? , uscito a giugno, la Ong scriveva: le autorità colom- biane sostengono che senza guerra «termineranno molti problemi che affliggono il paese poiché esse attribuiscono al conflitto armato gran parte di que- ste problematiche. Niente di più lontano dalla ve- rità, dato che fenomeni come la corruzione, il clien- telismo, la diseguaglianza, il saccheggio delle ri- sorse naturali, la morte quotidiana per mancanza di attenzione medica, l’esclusione, la povertà, tanto per citare alcuni dei molti problemi, non sono ef- fetti del conflitto armato, ma al contrario ne sono la causa, allora perché tutto questo dovrebbe spa- rire?». Per dipingere meglio la situazione generale vale la pena ricordare qualche dato, desunto non da or- gani di sinistra o antigovernativi ma da strutture istituzionali. Secondo cifre della Banca mondiale (anno 2015), la Colombia è il settimo paese più dis- eguale del mondo e il secondo dell’America Latina: viene dopo l’Honduras, ma prima del Brasile e del Guatemala. Secondo il terzo Censimento agrario (Dipartimento nazionale di statistica, Dane, 2015), lo 0,4% dei proprietari terrieri detengono quasi la metà della terra coltivabile in Colombia e il 44,7% dei contadini vive nella miseria. Sempre secondo statistiche ufficiali riferite al 2015, la povertà ri- DOSSIER MC PACE IN COLOMBIA? T RA GUERRA E PACE / 1 L E DATE SALIENTI 1964, 27maggio - Inizia la guerra. Le Farc-Ep sono guidate da Manuel Marulanda Vélez detto Tirofijo , che ne sarà il comandante fino alla sua morte, nel marzo 2008. 2010, 7 agosto - Inizia il mandato presidenziale Juan Manuel Santos, che succede al discusso Álvaro Uribe Vélez. 2012, febbraio-agosto - A L’Avana, Cuba, si ten- gono colloqui esplorativi tra rappresentanti del go- verno colombiano e delle Farc-Ep. 2012, 18 ottobre - A Oslo, in Norvegia, si dà inizio al dialogo ufficiale ( Mesa de conversaciones ). Viene scelta L’Avana, come sede definitiva. 2016, 23 giugno - A L’Avana il presidente Santos e il comandante Jiménez firmano un cessate il fuoco bila- terale e definitivo. Nello stesso giorno l’ex presidente Alvaro Uribe emette un duro comunicato - La pax he- rida - contro il processo di pace. 2016, 17 agosto - Un comunicato stampa della «Con- ferenza episcopale colombiana» (Cec) precisa che, su decisione della assemblea plenaria di luglio, la Chiesa cattolica non darà indicazioni di voto per il referen- dum del 2 ottobre. 2016, 24 agosto - A L’Avana viene firmato l’«Ac- cordo finale per la fine del conflitto e la costruzione di una pace stabile e duratura». 2016, 29 agosto - Le Farc-Ep annunciano l’inizio del cessate il fuoco. 2016, 17-23 settembre - A Brisas del Diamante (Yarí, Caquetá) si svolge la X Conferenza nazionale guerrigliera, che si conclude così: « ¡Se acabó la guerra, vamos todos y todas a construir la paz! ». 2016, 26 settembre - A Cartagena de Indias, da- vanti a Ban Ki-moon, segretario generale delle Nazioni Unite, e a molti presidenti viene solennemente firmato l’Accordo di pace tra governo colombiano e Farc-Ep. 2016, 2 ottobre - Si svolge il referendum per stabi- lire se accettare o rifiutare l’Accordo di pace. 2016, 2-3 ottobre - Inaspettatamente il referendum vede prevalere, per pochissimi voti, i contrari (No) sui favorevoli (Sì): 6,43 milioni (50,21%) contro 6,37 (49,78%). La maggioranza dei colombiani che hanno votato - appena 13 milioni (pari al 37,4%) su 34,9 di aventi diritto - ha deciso di rifiutare l’Accordo di pace. 2016, 3 ottobre - In un comunicato post referendum, la Cec chiede di superare la polarizzazione e di affron- tare subito gli altri gravi problemi del paese. 2016, 7 ottobre - Nonostante il «no» nel referendum, il comitato di Oslo assegna il premio Nobel per la Pace al presidente Santos. (pa.mo .) A sinistra: una giovane sostenitrice del «sì» non riesce a trattenere le lacrime dopo aver conosciuto il risultato del referendum del 2 ottobre 2016, che ha sancito la vittoria del «no».

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