Missioni Consolata - Novembre 2016
22 MC NOVEMBRE 2016 ITALIA Margherita Oggero Come ha accolto la proposta di riscrivere un brano biblico? Da non credente inquieta e riluttante, ho accolto con perplessità la proposta e ho spiegato le mie difficoltà nei confronti della fede. Mi è stato rispo- sto che gradivano anche voci dissonanti e quindi ho accettato. Perché ha scelto il personaggio di Isacco? La figura di Isacco è in stretta relazione con quella di Gesù Cristo. È una vittima (mancata) delle im- perscutabili scelte di Dio. Una figura tragica che vive un dramma più grande delle sue capacità di Davide Longo Come ha accolto la proposta di riscrivere un brano biblico? L’ho accolta con curiosità e interesse, senza pre- giudizi. Del resto, pur non essendo io credente, ho molte volte lavorato sui Vangeli per analizzarne o spiegarne, durante il mio lavoro di docente alla Scuola Holden, le strutture narrative. Perché ha scelto il brano delle nozze di Cana? Perché narrativamente è un momento potentis- simo, dove l’autore lascia molti spazi bianchi che chiede al lettore di riempire. È una scena mini- male, eppure cruciale. Assomiglia molto a certo ci- nema d’autore fatto di vuoti e silenzi. Come ha scelto la sua modalità di riscrittura? Ho stemperato la solennità e drammaticità del momento del primo miracolo pensando a un ribal- tamento infantile. I miei ricordi di catechismo comprensione. Ho scelto di raccontare un uomo stanco sul limitare della morte, un uomo che non ha certezze granitiche, che è stato offeso dalla vita e tradito dai suoi cari, che chiede a Dio di conce- dergli la morte e che si rivolge a Lui con fran- chezza e coraggio, come i grandi personaggi del Vecchio Testamento. Com’è la sua relazione con la Bibbia? Amo molto la Bibbia, che è una delle mie letture ri- correnti. La amo perché è uno dei testi fondativi della nostra civiltà e perché è, letterariamente, uno dei più grandi. sono di una noia e di una retorica mostruosi. Ho sempre pensato che la Chiesa, potendo disporre di materiale narrativo così forte e riuscito, lo spre- casse nella maggior parte dei casi, proponendo ai ragazzi delle letture patetiche, smorte, incolore o di un moralismo avvilente, per nulla all’altezza dei ritmi e degli snodi narrativi della Bibbia o dei Van- geli. Così ho scritto per i bambini, divertendomi e per divertirli. Com’è la sua relazione con la Bibbia? Dal punto di vista delle tecniche stiamo parlando di materiali narrativi che sono all’origine del no- stro modo di raccontare storie, di leggerle, di em- patizzare con la parola scritta. È una miniera infi- nita, ogni scavo porta alla luce qualcosa di bello, che ci parla e ci spiega la nostra relazione con le storie. stenza di questo personaggio, che è molto distante dalla fonte biblica anticotestamentaria. Non mi sono preoccupato di seguire una linea per così dire religiosa, ho soltanto cercato di dare ascolto al personaggio e di scrivere al mio meglio. Com’è la sua relazione con la Bibbia? In questi anni ho spesso navigato opere spirituali e religiose: i testi sacri indiani, i testi fondamentali del taoismo e di parte del buddismo, testi orfici, così come diari e opere di carattere metafisico e mistico. La rilettura di alcuni libri della Bibbia rientrava in questo percorso, il progetto di Effatà mi ha spinto a farlo entro certi tempi e per un mo- tivo pratico che supera la mera conoscenza. L.L. Tre scrittori rispondono Tiziano Fratus Come ha accolto la proposta di riscrivere un brano biblico? Inizialmente ero scettico, poi ho pensato che si trattava di una sfida come un’altra. Così ho ripreso in mano l’Antico Testamento e ho iniziato a rileg- gere alcuni profeti. Per anni ho lavorato ad un libro che partiva da Giona, e alla fine ho individuato la figura di Geremia. Perché proprio Geremia? Perché segue il suo Dio fino alle estreme conse- guenze. Chi oggi abbraccia la poesia e la scrittura come scelta di vita compie una scelta molto com- plessa, che la nostra società non tende affatto a premiare. Quindi ero interessato a indagare le eventuali motivazioni che spingevano questo pro- feta a pagare fino in fondo per credere in una causa. Come ha scelto la sua modalità di riscrittura? Il frammento è parte della mia scrittura, sia in prosa sia in poesia. Ho inteso il racconto come una scelta di sette diverse rotazioni, o atti, dell’esi- # A fianco : i dodici volumi pubblicati da Effatà. L’immagine che viene a comporsi come in un puzzle accostando tra loro i volumi in gruppi di quattro, è un particolare della Nuova Gerusalemme , illustrazione ispi- rata a una visione del profeta Ezechiele contenuta nella Bibbia con po- stille di Niccolò di Lira, stampata a Colonia nel 1485.
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