Missioni Consolata - Novembre 2016

• Agroecologia | Biodiversità | Agricoltura famigliare • MC ARTICOLI NOVEMBRE 2016 MC 17 i semi dei frutti mangiati dagli ani- mali. Poi iniziai io stesso a portare semi di piante che erano scom- parse dalla zona». Senza accorger- sene Yacouba realizza un esperi- mento di agroecologia in anticipo sui tempi. «L’importanza delle piante e degli alberi è fondamentale: danno om- bra all’uomo, fanno da frangi vento, in zone nelle quali il vento è molto forte, trattengono la terra, lottando quindi contro l’erosione, e fertilizzano il suolo. Inoltre al- cune loro parti, come foglie, cor- teccia, radici, semi sono utilizzate per curare gli uomini. Per tutti questi motivi ho piantato gli al- beri». Ci sono anche animali nella foresta di Yacouba: diversi uccelli, torto- relle, lepri, scoiattoli, roditori. Tutti contribuiscono alla rigenera- zione della foresta. Perché i volatili possono portare semi da altre zone, i roditori scavano gallerie che aiutano la fertilizzazione del suolo, sono utili per l’uomo, e al- cune specie sono commestibili. L’anziano contadino «agroecologi- sta» ha, anche in questo, molto da insegnare: «Io do da mangiare e da bere agli animali della foresta, in particolare gli uccelli. Metto delle ciotole con l’acqua e lascio per terra delle granaglie. Così gli uccelli si fermano e abitano la fo- resta. Con i benefici che questo crea. Inoltre voglio salvaguardare tutte le specie della foresta, anche quelle più rare nel Sahel». Esiste un animale molto piccolo fondamentale per la lotta alla pro- gressione del deserto: la termite. Le termiti contribuiscono alla ferti- lizzazione dei suoli attraverso i cu- nicoli e la trasformazione dei mi- croelementi del letame posto nelle conchette. «Ad esempio si possono utilizzare nello Zai miglio- rato. La tecnica è semplice: quando vedo un posto dove os- servo la presenza di termiti, cono- sco quello che a loro piace man- giare, porto questi alimenti e vedo le termiti uscire per mangiare». Così Yacouba può spostare le ter- miti in altre zone e diffonderle. «Ci sono dei termitai morti, ovvero di- sabitati. Io riesco a riportare ter- miti in questi termitai che non sono più abitati per farli rivivere perché possano dare così il loro contributo all’ecosistema». In queste attività Yacouba si fa aiu- tare dai suoi figli: «Quello che fanno è studiare le specie vegetali, entrano nella foresta e verificano se qualche specie locale non è an- cora presente. In questo caso viag- giano nella regione per cercare i semi e piantarli nella foresta. Uno dei miei figli è andato fino in Mali per prendere i semi di un’erba specifica e portarli a Ouahigouya». Dalla terra all’uomo Ma dietro all’idea - e alla pratica - di salvaguardare l’ambiente, Ya- couba Sawadogo ha come obiet- tivo, sul lungo termine, quello di curare le persone. «Mi ero detto: per 40 anni lavorerò per miglio- rare la terra e la foresta, produ- cendo piante, portando specie da altre zone, ma dopo mi consacrerò a curare l’umanità». Così una decina di anni fa, il conta- dino noto come «colui che ha fer- mato il deserto», inizia a utilizzare piante medicinali per curare i ma- lati. «Quando ero piccolo, ho visto dei vecchi che curavano le per- sone con diverse malattie, usando semplicemente delle piante, scorze, fiori, foglie, radici. Ma ho # A destra : tipica foresta saheliana nella zona di Sawadogo. # Qui sotto : particolare del tronco di un baobab. # In basso a destra : agricoltore burkinabè applica la tecnica dello Zai. # Pagina precedente : un baobab nella re- gione saheliana del Burkina Faso. # Sotto : ritratto di Yacouba Sawadogo, e so- pra: essenze da piantare nella foresta.

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