Missioni Consolata - Novembre 2016

MC ARTICOLI Denis Sassou Nguesso». Il settimanale «l’Espresso» ha sol- levato un altro caso delicato, quello del blocco Marine XII. Il re- gime di Nguesso ha posto una condizione per il rilascio della concessione - ha scritto il perio- dico -: l’Eni avrebbe dovuto ce- dere il 25% del blocco a un’a- zienda selezionata dal governo. La scelta è caduta sulla New Age , una società nata due anni prima su iniziativa dell’ Och-Ziff Capital Management Group , il più grande hedge fund statunitense. «Per quello scambio con Eni - si legge su l’Espresso -, New Age ha detto di aver versato all’azienda gui- data oggi da Descalzi 53 milioni di dollari. Il problema è che quel prezzo era equivalente a un terzo del valore reale della quota, se- gli idrocarburi e poi utilizzavano i soldi a beneficio della famiglia presidenziale. In questi mesi, nella Repubblica di San Marino, l’intermediario francese Philippe Maurice Chironi sta subendo un processo per presunto riciclaggio di 70 milioni di euro - di cui circa 20 effettivamente sequestrati - ri- conducibili a persone legate al presidente del Congo Brazzaville, Incontro con il presidente-padrone della Repubblica del Congo Un vero «dinosauro» africano NOVEMBRE 2016 MC 13 «S ei libero sabato? Se non hai impegni vieni con me, Sassou Nguesso mi concede un’in- tervista e se vuoi puoi partecipare anche tu». Era il 2010 e Massimo Alberizzi, allora inviato del «Corriere della Sera» e mio amico, mi invitava a un’oc- casione unica. L’appuntamento era al «Principe di Pie- monte», uno dei più prestigiosi alberghi di Milano. Il sabato mattina mi presentai all’hotel. Massimo era già nella hall insieme al portavoce del presidente. Fuori dall’albergo si respirava un’aria particolare: berline lussuose, pile di valigie, decine di persone (uomini e donne vestiti con abiti firmati) indaffarati in mille compiti. Ma era nella hall che la scena impressionava maggiormente. Sprofondati nelle poltrone uomini e donne africani ed europei si intrattenevano su qual- siasi tipo di argomento e parlavano, in particolare, di affari. Il tono di alcuni era alto, altri sussurravano. L’impressione era di assistere alle trattative tipiche del sottobosco di potere. A spettammo un po’ nella hall. Poi, una segretaria del presidente, una donna che avrebbe potuto partecipare a qualsiasi concorso di bellezza con grandi chances di vincerlo, si avvi- cinò e disse: «Andiamo, Sassou Nguesso sta per ricevervi». Sa- limmo sull’ascensore. La delega- zione congolese, composta di de- cine di membri, aveva affittato due piani dell’hotel. Arrivati al piano, attendemmo an- cora. Nei corridoi: guar- die del corpo, assistenti, funzionari, ma anche perso- naggi di incerta catalogazione: rappresentanti di aziende? Faccendieri? Esponenti della diaspora congo- lese? Poi fummo ricevuti. Mentre entravamo nella stanza, ne uscivano due sudafricani bianchi con i ca- pelli a spazzola che parlavano afrikans. Uomini d’af- fari? Ex soldati? C i ricevette un’assistente. «Niente foto. Poche do- mande. Il presidente vi concede mezz’ora. Altri- menti salta l’intervista». Poco dopo entrò Sas- sou Nguesso. A dispetto dell’atteggiamento ostile della segretaria, il presidente ci accolse bene e ci salutò cor- dialmente. Poi si sedette su una poltroncina. Era ve- stito con una polo beige, un paio di pantaloni che la- sciavano scoperte le caviglie e ciabatte nere di cocco- drillo. Ci raccontò dei suoi progetti per sviluppare il turismo in Congo, della sua collaborazione con l’Eni, della tutela del patrimonio forestale. Parlava guar- dando fisso di fronte a sé. Il suo fu quasi un monologo. Accettò poche domande. Glissò su quelle più scomode (rapporti con l’Eni, contrabbando di legname, opposi- zione politica). Ma non si irritò. Si lasciò scivolare ad- dosso le polemiche. Poi l’assistente irruppe nella di- scussione: «Il tempo è scaduto. Il presidente è stanco, deve riposarsi prima di prendere il volo per Brazza- ville». Nguesso si alzò e con un sorriso si congedò. Enrico Casale # Denis Sassou Nguesso durante la conferenza stampa, pochi minuti dopo la sua rielezione, il 24 marzo 2016. © AFP /Marco Longari

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