Missioni Consolata - Ottobre 2016

OTTOBRE 2016 amico 77 AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT su un cartellone, e poi stimola un dibattito sul tema dello spreco: quanto di ciò che hanno acquistato finirà nella spazzatura (cibo, imballaggi...)? SPRECO & FAME Approfondimento (20') L’animatore fa riflettere i ra- gazzi sull’ingiusta distribuzione delle risorse alimentari presen- tando alcuni dati attraverso un power point o un cartellone. Statistiche sulla fame: - ne soffrono 795 milioni di per- sone (circa 1/9 della popola- zione mondiale); - gran parte di esse vive nei paesi in via di sviluppo, dove soffre la fame il 12,9% della popolazione; - l’Asia conta due terzi dei 795 milioni di sottonutriti; - l'Africa subsahariana è la re- gione con la più alta percen- tuale: una persona su quattro; - la fame provoca il 45% dei decessi di bambini sotto i cin- que anni: 3,1 milioni ogni anno; - nei paesi in via di sviluppo, un bambino su sei è sottopeso; - un bambino su quattro nel mondo ha deficit di sviluppo; (Fao, Ifad e Wfp, State of Food Insecurity in the World, 2015 ) Statistiche sullo spreco: - ogni anno si sprecano 1,3 mi- liardi di tonnellate di cibo, pari a 1/3 della produzione totale; - lo spreco di cibo in Italia è di 13 miliardi di euro all’anno; - è possibile distinguere due ti- pologie di spreco di cibo: 1- food losses , ossia le perdite in fase di semina, coltivazione, raccolta, trattamento, conser- vazione e prima trasforma- zione; 2- food waste , ossia gli sprechi durante la trasforma- zione industriale, la distribu- zione e il consumo finale; - sono 222 milioni le tonnellate di cibo buttato nei paesi indu- strializzati, una cifra pari alla produzione alimentare dell’A- frica subsahariana; - per ogni europeo vengono prodotti circa 840 kg di cibo l’anno. Di questi, ben 200 ven- gono lasciati nei campi, nelle aziende di trasformazione, nei supermercati. Altri 95 kg ven- gono acquistati per essere but- tati: in bar, ristoranti, mense scolastiche, ospedali, e nelle case di ciascuno di noi; - lo spreco procapite a livello europeo è di 180 kg all’anno; - il paese con maggiore spreco procapite è l’Olanda: 579 kg; - quello che spreca meno è la Grecia: 44 kg; - l’Italia è a metà con 149 kg; - la crisi economica ha ridotto lo spreco di cibo del 57% (per risparmiare, gli italiani hanno iniziato a programmare meglio la spesa, riducendo le quantità, riutilizzando gli avanzi e guar- dando le scadenze; - la disponibilità di cibo nel mondo supera del 20% quanto basterebbe a far mangiare tutti; - sarebbe sufficiente un quarto del cibo gettato per risolvere il problema della denutrizione. ( Fonte: SlowFood ) SPRECO E RIFIUTO Nel breve testo Spreco ed edu- cazione alimentare , Andrea Se- gré (docente all’università di Bologna) distingue i due ter- mini: spreco e rifiuto. «Vale la pena tenere distinti “ri- fiuto” e “spreco”, magari esemplificando. Così, se man- gio uno yogurt e getto via il va- setto di plastica che lo conte- neva, questo è - propriamente - un rifiuto, mentre se per una qualche ragione non mangio quello yogurt (scade quel giorno perche l’ho dimenticato nel frigorifero e penso non sia piu commestibile), dunque lo getto via anche se ancora con- sumabile, questo è propria- mente spreco. Nella spazzatura finisce il vasetto di plastica e il suo contenuto. Per produrre il quale, peraltro, sono state uti- lizzate delle risorse naturali ed umane (lavoro). Dunque getto via dei soldi (euro), del suolo (ettari), dell’acqua (ettolitri), dell’energia (kilowatt), tutte ri- sorse limitate seppure rinnova- bili nel tempo. Lo spreco dun- que è legato ai nostri compor- tamenti e stili di vita. Rifiutare si deve, pur se entro certi limiti, sprecare invece no». RIDURRE LO SPRECO Attività di gruppo (30’) I ragazzi si suddividono di nuovo nei gruppi precedenti per scrivere sul retro del loro foglio le migliori due azioni che vengono loro in mente per ri- durre sprechi e scarti. In plenaria vengono lette le azioni e si cerca insieme di stendere un decalogo per cam- biare il proprio stile di vita.

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