Missioni Consolata - Ottobre 2016
OTTOBRE 2016 MC 65 MCO Fondazione Missioni Consolata Onlus Cooperando... www.missioniconsolataonlus.it Testo e foto di Chiara Giovetti PICCOLI NUMERI GRANDE EFFICACIA Il «Centro di accoglienza straordinaria» di Alpignano U n ragazzo africano sta in piedi in un campo di cipolle, immo- bile. Poi si china sulle piante, strappa le erbacce, le ammuc- chia. Sono le sette di sera passate e fa ancora caldo, ma lui in- dossa stivali di gomma, pantaloni lunghi, una felpa e anche un berretto di lana. Per una volta, però, quella che descriviamo non è una scena di sfruttamento del lavoro dei migranti in qualche torrida campa- gna italiana: lui è James (nome di fantasia, nda ), richiedente asilo origi- nario del Ghana, e il campo di cipolle è un pezzo dell’orto comunitario del Centro di accoglienza straordinaria (Cas) di Alpignano, che occupa i locali di quello che prima era il centro di animazione dei missionari della Consolata. «In Ghana faceva il contadino», spiega Monia, operatrice della cooperativa Pietra Alta Servizi cui è affidata la gestione del Centro con una presenza costante, notte e giorno, del personale. «Stare nei campi gli piace, appena ha un minuto libero corre nell’orto». Anche gli altri giovani accolti dal Centro - venti ragazzi fra i diciotto e i vent’anni arrivati a partire da ottobre 2015 da diversi paesi dell’Africa occidentale - hanno ciascuno la propria attività d’elezione. «Ce ne sono alcuni», racconta Fabrizio, collega di Monia, «che se la cavano con l’i- draulica o l’elettricità, altri bravi ai fornelli». «E poi c’è lui», dice Jacob, Da venti persone in giù. Le esperienze di acco- glienza a Torino e din- torni che racconteremo in questo reportage parlano di piccoli gruppi, dai venti rifugiati del Cas di Alpignano al rifugio diffuso e all’accoglienza in famiglia. Queste sono realtà che per- mettono di dare atten- zione alle persone - quelle accolte e quelle che accolgono - e di gestire incomprensioni e difficoltà in maniera efficace.
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