Missioni Consolata - Ottobre 2016
3 . Allá - Là, oltre Un prete durante la predica disse: «in questo paese si è persa la fede». Al che un ubriaco rispose ad alta voce: «e allora da qui non esce nessuno fin- ché non venga ritrovata!». Ma se si è persa la fede, Brochero sapeva che biso- gnava andare a «riscattarla» e nello stesso tempo a seminarla nei cuori che non l’avevano mai avuta. E dove si diresse? È nelle periferie - come ha spiegato in molte occasioni Papa Francesco - che il cura Bro- chero si impegnò a restare. «Andare verso coloro che non conoscono l’amore di Dio perché non è stato loro annunciato o perché la triste realtà in cui vivono dice loro che Dio è assente dalle loro vite». E faceva questo non solo con le parole, ma anche con le opere in ambienti che non erano certo normali per gli ecclesiastici di quel tempo. «Come la Madonna alle nozze di Cana, anch’egli ha saputo dire a Gesù: “Non hanno acqua”, “non hanno educazione”, “non hanno strade”, “non hanno mezzi adatti per incontrarsi come fratelli e commercializzare i loro prodotti...”». «Il cura Brochero come uomo di fede, povero e ge- neroso, era già presente nel cuore della gente a Cor- doba nel 1857 quando ci fu l’epidemia del colera. Allo scoppio di quella terribile epidemia egli era già prete. Piuttosto che fuggire dal flagello quel giovane sacerdote, rischiando di contagiarsi per servire gli infermi, andò di casa in casa consolando e assi- stendo nelle loro necessità materiali e spirituali gli ammalati. Consolò le famiglie e diede sepoltura cri- stiana alle vittime dell’epidemia. È proprio a partire da questo fatto che la gente iniziò a scoprire che in mezzo ad essa c’era un uomo di Dio». «Visitando i lebbrosi della zona contrasse la malat- tia che sopportò durante i suoi ultimi anni, la lebbra. Si può ben dire che fu un martire della carità. Una persona che lo conobbe, ricorda che nella parroc- chia c’era un lebbroso che aveva un brutto carat- tere, bestemmiava e nessuno voleva avvicinarsi a lui. Brochero gli si avvicinò, gli portava da mangiare, lo puliva, beveva il mate con lui. La sua stessa nipote gli diceva di non andare da lui ed egli le rispondeva: “Forse l’anima di questo pover’uomo non vale niente?!”, e continuò a servirlo; lo trasformò in un mite agnello. Il lebbroso si confessò da lui e morì santamente avendo ricevuto tutti i sacramenti». Juan Carlos Greco ArgentinA # A destra : Una bella raffigurazione di san José Gabriel Brochero, il cura gaucho, apostolo della Misericordia. Sotto : monumento al cura nel paese he porta il suo nome.
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