Missioni Consolata - Ottobre 2016
MC ARTICOLI OTTOBRE 2016 MC 61 Allá - Là, oltre: fino ai confini della terra che ci è affidata. Il cura Sapeva aprire le porte e lasciare entrare e nello stesso tempo sa- peva uscire al di là delle frontiere tradizionali. Iniziava con un oriz- zonte concreto e limitato per am- pliarlo poco a poco. Nello stesso modo il cammino missionario che egli apriva a coloro che lo aiuta- vano era proposto seguendo uno schema simile, partendo dal «di dentro», continuando nel «qui e ora» per aprirsi allo sguardo della missione nel «là e oltre» i confini e le barriere. Juan Carlos Greco* * J UAN C ARLOS G RECO , missionario della Con- solata argentino. Il testo è stato tradotto e adattato da Misiones Consolata n. 470, luglio-agosto 2016, pubblicata a Buenos Aires, Argentina. F OTO di questo articolo tratte da: www.curabrochero.org.ar 2 . Allí - qui e ora Nel confessionale: - Cosa posso fare con i miei peccati, padre? - Ora (prega). - (Hora?) Sono le quattro e un quarto. Però, che posso fare con i miei peccati? Seduto... Camminare verso il «qui e ora», ma se- duto, confessando lunghe ore. «Il sacerdote che non prova molta pena per i peccatori è mezzo sa- cerdote. Questi paramenti benedetti che indosso non mi fanno sacerdote; se non alberga dentro di me la carità non sono nemmeno cristiano». E ai suoi sacerdoti che lo aiutavano raccomandò per iscritto «che quanto più i fedeli sono peccatori o rudi o incivili, tanto più li dovete trattare con dol- cezza e amabilità nel confessionale, dal pulpito e nella relazione personale». Camminando... verso i poveri. «Brochero si carat- terizzava per l’andare incontro ai bisognosi. Non gli mancavano mai aiuti da donare ai poveri della zona. Il suo vestito era sempre umile e povero. Molte volte, la signora Zoraida Viera de Recalde che gli lavava i vestiti gli domandava: “Signor Brochero, e quella camicia nuova che aveva?!”. Il prete ri- spondeva: “L’ho data a un altro che ne aveva più bi- sogno di me”». Diceva sempre: «Dio è come i pi- docchi, c’è dappertutto, ma preferisce i poveri». Con la predicazione itinerante e gli esercizi spiri- tuali. Un sacerdote che lo conobbe ha testimo- niato: «Dato che nella sua parrocchia regnavano l’i- gnoranza, l’indifferenza, l’alcolismo e il latrocinio, iniziò l’opera di evangelizzazione per mezzo degli Esercizi Spirituali e si propose di portare alla città di Córdoba i suoi fedeli perché potessero farli. Ma come trascinare quella gente che non aveva idea di che cosa fossero? Come condurre un numero consi- derevole di uomini e donne per sentieri molto diffi- cili lungo gli oltre 150 km attraverso le montagne? Brochero commentava: “Chiedevo in giro chi era la persona più ‘condannata’, più ubriacona e ladrona della zona. Le scrivevo allora un bigliettino dicen- dole che desideravo trascorrere due giorni nella sua casa, celebrare messa, predicare e confessare, e che quindi avvisasse i suoi amici. In questo modo sapevo che quella gente veniva ad ascoltarmi per- ché se fossi andato da una buona famiglia quei fur- bacchioni non si sarebbero avvicinati. E là dicevo solo che volevo fare il loro bene a mie spese e che volevo insegnar loro il modo di salvarsi e qui tiravo fuori il Santo Cristo invitandoli agli Esercizi Spiri- tuali”. In questo modo, invitando la gente non solo della sua parrocchia, ma anche quella della Rioja e di San Luis riuscì a portare circa 700 persone agli esercizi, procurando loro i cavallo e il denaro neces- sari e rispondendo personalmente per tutte le ne- cessità dei più poveri. Tutte quelle persone torna- vano da Córdoba piene di gioia e completamente trasformate».
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