Missioni Consolata - Ottobre 2016
Q UESTO DOSSIER È STATO FIRMATO DA : • V IVIANA P REMAZZI - Esperta di immigrazione e, in particolare, di seconde generazioni di religione musulmana. Collabora con il Forum internazionale ed europeo di ricerche sull’immi- grazione (Fieri) di Torino e la Fondazione Oasis di Milano. È stata consulente per la Banca mondiale e per l’Organizza- zione internazionale delle migrazioni (Oim). Le riflessioni contenute in questo dossier sono state elaborate nell’ambito del progetto «Conoscere il meticciato. Governare il cambia- mento» coordinato da Fondazione Oasis e finanziato da Fon- dazione Cariplo. • R OBERTO B RANCOLINI - Fotografo indipendente, ha scoperto viaggiando la sua passione per la fotografia. Si occupa preva- lentemente di reportage. Il suo lavoro può essere visionato sul sito: www.brancolini.com . • A CURA DI : Paolo Moiola, giornalista, redazione MC. • F OTO DELLE COPERTINE : ritratti di donne islamiche: in prima , Sayma, giovane del Pakistan; in ultima , Halime, giovane della Turchia. OTTOBRE 2016 MC 49 nali, di individui che finiscono per abbracciare la violenza, o persino il jihadismo internazionale, per- ché in cerca di «significato» per la propria vita e di appartenenza a un gruppo. Rispetto a critiche e au- tocritiche verso «l’Occidente», poste alcune re- sponsabilità innegabili, sarebbe però importante rendere conto della complessità e delle responsabi- lità dei diversi attori coinvolti in specifiche situa- zioni. L’autocritica generalizzata non giova e anzi non fa altro che aumentare la credibilità di chi pone come unica soluzione lo scontro «Noi-Loro» e la giustificazione di atti di violenza come vendetta o ritorsione rispetto a ingiustizie e soprusi subiti, fa- cendoci precipitare in una spirale di violenza senza fine. Il ruolo dei media: tra buonismo cieco e con- danna aprioristica Un ultimo punto critico riguarda il ruolo dei mass media: da un lato i mezzi più tradizionali (televi- sioni, giornali) spesso presentano l’Islam attra- verso generalizzazioni e semplificazioni, dall’altro internet e i social network veicolano varie immagini di questa religione, ma in uno spazio assolutamente non controllato né controllabile. Ne deriva che il discorso pubblico, specie quello diffuso e alimen- tato dai canali mediatici, oscilla spesso tra un buo- nismo, cieco di fronte alle problematiche oggettive di certi fenomeni, e una condanna aprioristica e corredata di stereotipi, che può creare il terreno per le derive più intransigenti o sentimenti di ri- valsa. C’è il rischio, in fondo, che vengano mostrati solo gli aspetti politicizzati o mitizzati dell’Islam, lontani dalla realtà vissuta quotidianamente dai musulmani italiani. In questo terreno possono pro- liferare non solo i pregiudizi, ma anche le strumen- talizzazioni politiche e conseguenti scelte basate sull’emozione di tutti quei soggetti che colgono solo in modo parziale la realtà islamica. La sfida deve essere, allora, quella di decostruire i pregiudizi e di dare conto della complessità dell’Islam. Viviana Premazzi B IBLIOGRAFIA • Joceyline Cesari, Andrea Pacini, Giovani Musulmani in Eu- ropa. Tipologie di appartenenza religiosa e dinamiche socio- culturali , Fondazione Giovanni Agnelli, Torino 2005. • Pietro Cingolani, Roberta Ricucci (a cura di), Transmediterra- nei. Generazioni a confronto fra Italia e Nord Africa , Accade- mia University Press, Torino 2014. • Annalisa Frisina, Giovani Musulmani d’Italia , Carocci, Roma 2007. • Anna Granata, Di padre in figlio, di figlio in padre. Il ruolo in- novativo delle seconde generazioni nelle comunità religiose di minoranza , «Mondi migranti» 3 (2010). • Giovanni Salmeri (a cura di), Troppa religione o troppo poca. Cristiani e musulmani alla prova della secolarizzazione , Marsi- lio, Padova 2016. • Stella Coglievina e Viviana Premazzi, L’Islam in Italia di fronte al fondamentalismo violento , in Martino Diez e Andrea Plebani (a cura di), La galassia fondamentalista tra jihad ar- mato e partecipazione politica , Marsilio, Padova 2015, pp. 126-138. • Viviana Premazzi, Secolarizzazione e nuove forme di prota- gonismo nella seconda generazione musulmana in Italia , in Giovanni Salmeri (a cura di), Troppa religione o troppo poca. Cristiani e musulmani alla prova della secolarizzazione , Mar- silio, Padova 2016, pp. 106-116. Bibliografia sugli oratori • Caritas Ambrosiana, I doposcuola parrocchiali nella diocesi di Milano , Milano 2010. • Paola Bonizzoni, Incroci. Traiettorie di socialità di adolescenti italiani e stranieri in un oratorio milanese , in Ambrosini M., Bonizzoni P., Caneva E. (a cura di), Incontrarsi e riconoscersi. Socialità, identificazione, integrazione sociale tra i giovani di origine immigrata , Fondazione Ismu, Milano 2011. • Ismu, Fom, Caritas Ambrosiana e Ufficio pastorale migranti diocesi di Milano, Educare generando futuro. I minori di ori- gine straniera in oratorio: dall’integrazione alla condivisione , Milano 2014. S ITOGRAFIA • Chiesa cattolica italiana, Ufficio Nazionale per l’ecumenismo e il dialogo interreligioso della Cei: http://www.chiesacatto - lica.it/ecumenismo. • Osservatorio delle libertà ed istituzioni religiose: http://www.olir.it . • Fondazione Ismu, Iniziative e studi sulla multietnicità: http://www.ismu.org . • Ministero dell’interno: http://www.interno.gov.it • Giovani musulmani d’Italia: http://giovanimusulmani.it/ • Ucoii: http://www.ucoii.org . Note (1) Sulle intese tra stato italiano e diverse religioni si vedano le puntate della rubrica «Libertà religiosa» in MC n. 1,3,4,5 del 2015 e n. 6 del 2016. Le puntate sono reperibili e/o scaricabili (in formato Pdf) dal sito della rivista. (2) Il documento è scaricabile dal web. Un secondo rapporto su moschee e luoghi di culto è di recente uscita. (3) Un’iniziativa simile sul tema è stato il corso per leader religiosi organizzato dal 2010 al 2012 dal Fidr («Forum internazionale de- mocrazia e religioni», www.fidr.it ) al quale hanno partecipato di- versi rappresentanti di moschee e associazioni musulmane da tutta Italia. L’iniziativa era volta a offrire ai leader religiosi infor- mazioni e approfondimenti necessari allo svolgimento di attività culturali e cultuali sul territorio italiano. Benché patrocinata dal ministero dell’Interno e da quello per la Cooperazione internazio- nale e l’Integrazione, l’esperienza non ha avuto seguito, specie nell’elaborazione di politiche ufficiali sul tema della formazione degli imam. DOSSIER MC SECONDA GENERAZIONE
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