Missioni Consolata - Ottobre 2016
A titolo di premessa è opportuno ricordare che, al di là di un nucleo condiviso di ele- menti/principi/pilastri, l’Islam, e in parti- colare l’Islam sunnita, non può essere con- siderato un insieme monolitico; profonde sono le differenze che si possono registrare all’interno di un mondo che si estende dal Marocco all’Indonesia sia sul piano interpretativo che dottrinale. Su que- sto, inoltre, si innestano, si mischiano, talvolta si confondono, tradizioni e pratiche culturali proprie dei diversi paesi o di alcune aree all’interno di que- sti stessi paesi. A questa condizione intrinseca non sfuggono le diverse comunità islamiche presenti in Europa e in Italia. Questa pluralità si esprime, dun- que, in una varietà di sale di preghiera e di centri culturali islamici. Inoltre, negli ultimi anni si sono costituite diverse associazioni di seconda genera- zione, che cercano di ritagliarsi un ruolo attivo nella società italiana e stanno cercando di proporsi come interlocutori per le istituzioni. Il punto di partenza dovrebbe dunque essere il se- guente: non si può far riferimento a un solo Islam né ancora, almeno per il momento, a un «Islam ita- liano» (e neanche europeo), esiste invece una co- munità islamica composta da musulmani «prove- nienti da altrove» (dal Marocco al Pakistan, dall’Al- bania all’Iran), da musulmani nati e cresciuti in Ita- lia e da convertiti. A livello locale, in molti contesti, si sperimentano forme positive di convivenza e in- tegrazione che sembrano, per ora, reggere alla prova dei fondamentalismi, ma molte questioni de- vono trovare una risposta politica forte a livello na- zionale, che poi si possa concretizzare e rendere operativa a ogni livello. STATO ITALIANO E ISLAM, DIALOGOCOMPLICATO DI V IVIANA P REMAZZI In Italia non esiste un solo Islam, ma una pluralità di soggetti islamici. Anche per questo per lo stato non è facile trovare un’«intesa» come per le altre confessioni religiose. A ciò vanno aggiunte le pesanti intromissioni di alcuni paesi stranieri (Arabia Saudita e Qatar, in primis) e le ambiguità insite nelle figure degli imam. E il piano «Moschee trasparenti» trova molte resistenze. LE CRITICITÀ DOSSIER MC SECONDA GENERAZIONE
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