Missioni Consolata - Ottobre 2016

42 MC OTTOBRE 2016 Cosa dicono le ricerche Nel 2015, secondo la ricerca Ipsos L’oratorio oggi , commissionata dalla Fom (Federazione oratori mi- lanesi) e da Odielle (Oratori diocesi lombarde), gli oratori in Lombardia erano 2.307. Nel 15% di questi si svolgono attività specifiche per gli stranieri. In media, infatti, almeno un bambino su dieci che fre- quenta l’oratorio è straniero e di questi un terzo è musulmano. Anche in Piemonte, negli oratori sale- siani, già nel 2008, il 21% dei ragazzi che li frequen- tavano erano stranieri 2 e provenivano soprattutto da Maghreb, Perù, Ecuador e Brasile. In alcuni oratori delle diocesi lombarde - come, ad esempio, Cremona, Lodi e Milano - la presenza di minori stranieri raggiunge percentuali vicine al 40- 50% di tutti i frequentanti 3 . Nei diversi oratori si tro- vano racconti e pratiche diverse dovute anche alle diverse caratteristiche delle zone e della tipologia di immigrazione. Secondo la ricerca Educare generando futuro. I mi- nori di origine straniera in oratorio: dall’integrazione alla condivisione a cura di Ismu, Fom, Caritas Am- brosiana e Ufficio Pastorale Migranti Diocesi di Milano, l’oratorio viene scoperto per la prima volta dai ragazzi stranieri soprattutto grazie al dopo- scuola 4 o ai corsi di lingua italiana, organizzati in genere per gli adulti, i genitori, che spesso devono portare con sé i figli piccoli, o grazie ad amici e compagni di scuola che invitano a giocare negli spazi all’aperto o nelle squadre sportive. Nel primo caso sono per lo più gli insegnanti della scuola a parlare ai ragazzi della possibilità di frequentare un doposcuola e dell’aiuto che potrebbe dare loro sia per l’apprendimento della lingua sia per un so- stegno scolastico più generale. Più rare sono le situazioni per cui la prima cono- scenza avviene grazie all’iscrizione, da parte della famiglia, all’oratorio estivo, oppure attraverso la partecipazione alla messa e al catechismo 5 . Secondo la ricerca condotta dalla Caritas Ambro- siana 6 sui doposcuola nella diocesi di Milano, più del 40% dei ragazzi e delle ragazze che li frequen- tano è di origine immigrata con punte del 90% nei quartieri popolari di Milano. Questo dato supera il 50% nella città di Milano e nella zona di Lecco men- tre nelle altre aree della diocesi tale valore si atte- sta intorno al 30- 35%. Nella sola diocesi ambro- siana sono presenti quasi 200 doposcuola, nella maggior parte di essi sono coinvolti prevalente- mente volontari: universitari, insegnanti e pensio- nati. In fila per l’oratorio estivo L’oratorio estivo è uno dei momenti più importanti nella vita della struttura ed è, sempre più, un’occa- sione fondamentale di condivisione di esperienza tra italiani e stranieri e di educazione ai valori che sono comuni a tutte le nazionalità e le religioni: l’a- micizia, il rispetto dell’altro, l’onestà 7 . L’indagine Educare generando futuro mette in luce come l’oratorio estivo risulti essere tra le attività maggiormente frequentate dai ragazzi di origine straniera: la percentuale di minori stranieri si atte- sta, infatti, al 27% circa, sia per i maschi sia per le femmine. Sempre secondo i dati della ricerca, sul totale dei ragazzi stranieri presenti negli oratori estivi, la percentuale di cattolici si attesta al 60,2%; i musulmani tra i minori immigrati sono invece il 26,9% e coloro che appartengono ad altre confes- sioni cristiane rappresentano circa il 10%. È possibile anche che alcuni ragazzi di origine stra- niera, i più grandi, dopo i primi anni da «utenti/usu- fruitori di servizi», prendano degli impegni e delle responsabilità in oratorio, come il compito di alle- nare una squadra sportiva, di fare l’animatore all’o- ratorio estivo o, più raramente, di partecipare agli incontri di catechismo o di confronto e riflessione settimanale del gruppo adolescenti. In quest’ultimo caso, può avvenire che i momenti di preghiera non siano vincolanti per loro (possano cioè non pre- gare) qualora siano di religione non cattolica. Come spiega il sociologo Maurizio Ambrosini (Università

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