Missioni Consolata - Ottobre 2016
MC ARTICOLI Shekau aveva proclamato lo stato islamico in Africa dell’Ovest. Un’a- rea di una volta e mezza il Belgio, quindi abbastanza significativa. Un classico perché lo Stato isla- mico irrideva le frontiere colo- niali. Ricordiamo che quella è una zona, nello stato del Borno, l’e- stremità Nord orientale della Ni- geria, in cui si ha convergenza di quattro confini e per farli, in epoca coloniale, erano scesi in campo i migliori negoziatori del tempo. Lo Stato Islamico nasce esattamente lì, non è casuale, perché proprio in quella zona può frantumare l’idea di confini, di equilibrio, che provengono da una storia occidentale che il califfato sbeffeggia, rifiuta, non ricono- sce». Molti analisti danno Boko Haram in declino dai primi mesi del 2016 a causa dell’offensiva del governo federale. Non la pensa esattamente così Raffaele Masto: «Buhari è riuscito a riconquistare il territorio di Boko Haram, ma queste vittorie sul campo sono abbastanza di Pirro. Il terrorismo jihadista ha una caratteristica, lo vediamo anche in Siria e Iraq: adotta la strategia dell’elastico. Se ha un territorio lo amministra, ci ricava ricchezze, risorse, fa adde- stramento, propaganda. Se non ha il territorio ritorna al terrori- smo puro. Boko Haram non ha smesso di fare attentanti». Cambio di leader? Per alcuni mesi Shekau non si fa sentire. Poi il 2 agosto scorso, tra- mite una pubblicazione, lo Stato islamico indica in Abu Musab al- Barnawi, portavoce di Boko Ha- ram, il nuovo governatore dello Stato islamico in Africa Occiden- tale. Ma già la sera successiva, è reso pubblico un audio di Shekau indirizzato ad al Baghdadi, nel quale dichiara che al-Barnawi è un deviato e chiede al califfo di posizionarsi. In un video del 7 agosto Shekau si autoproclama «imam del gruppo Boko Haram in Nigeria e nel mondo intero». Ci spiega Masto: «Oggi la setta è bicefala. Al Barnawi, nominato di- rettamente da Abu Bakr al Bagh- dadi, dimostra che per il nuovo Isis, la realtà di Boko Haram, la provin- cia africana, è qualcosa di impor- tante. Per questo hanno nominato un personaggio a loro fedele. Per- ché Abubakar Shekau è un perso- naggio sopra le righe, ingombrate, sanguinario, quasi imbarazzante per al Baghdadi. Ai tempi dell’ade- sione all’Isis qualcuno disse che ro- vinava l’immagine dello stesso Ca- liffato. Ora con questa nomina, si capisce che lo Stato islamico aveva bisogno di qualcuno di più cano- nico, e più controllabile, a capo di questa provincia africana. Shekau rappresenta il Boko Haram della metamorfosi, nasce con una dina- mica locale, aderisce allo Stato isla- mico ma vuole mantenere una lo- gica anche locale, mentre Boko Ha- ram di al-Barnawi è qualcosa di di- verso, più dentro le fila dello Stato Islamico vero e pro- prio». Ma sembra chiaro che Shekau è in difficoltà, sia militarmente sia finan- ziariamente. Siamo lontani dalle disponibi- lità economiche e conseguenti azioni del 2014 e 2015. Conclude Masto: «Non si sa quale delle due fazioni avrà maggiore forza, non si sa chi abbia la pater- nità di alcuni degli ultimi atten- tati. Di certo la situazione della Nigeria Nord orientale non è tran- quillizzante. Rimarrà molto grave anche dal punto di vista umanita- rio. Inoltre un collegamento dei combattenti e addestratori del califfato mediorientale con gli uo- mini di al-Barnawi sarebbe molto preoccupante. Diventa un car- tello del terrorismo e l’Africa è parte di un teatro globale, questa è la cosa più inquietante». È del 23 agosto, la notizia da fonte governativa nigeriana, che Shekau sarebbe stato «ferito mortalmente» in seguito a un at- tacco dell’esercito federale. Resta da vedere se e quando, l’immor- tale, tornerà a farsi sentire. Marco Bello A RCHIVIO MC Su MC abbiamo trattato a più riprese questioni relative al terrorismo afri- cano: M. Alban e M. Bello, Terrorismo: il grande vuoto , dicembre 2010; E. Ca- sale e M.Bello, Jihad africana , dossier, novembre 2012; M. Bello, Chiesa, dia- logo contro terrore , ottobre 2015. # A sinistra : Abubakar Shekau (centro) in un video del 20/01/2015 rivendica l’assalto alla città di Baga. # A fianco : Raffaele Masto durante uno dei suoi reportage in Nigeria. Qui nel Calabar. # Sotto : donna fuggita da Boko Haram e rifugiata a Maiduguri, capitale dello stato di Borno. © Raffaele Masto © R N / Obinna Anyadlke
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