Missioni Consolata - Ottobre 2016
• Terrorismo | Africa | Petrolio • MC ARTICOLI OTTOBRE 2016 MC 29 L’opinione pubblica si mobilita, viene lanciata una campagna in- ternazionale: Bring back our girls , che non avrà molto effetto. Ma che origini ha Boko Haram? «A partire dal 2002, anno della sua nascita, e per circa sette anni, la setta fondata dal predicatore Mohammed Yusuf si rende prota- gonista dei una netta opposizione al potere costituito, inscenando manifestazioni che degenerano in disordini, scontri, violenti attacchi alle forze di polizia e all’esercito. Questa formazione radicale, che assume da subito una forte va- lenza religiosa, si scaglia contro la corruzione delle autorità e della politica, così come contro il lassi- smo dei costumi, criticando dura- mente quella che ritengono un’ap- plicazione troppo blanda dei det- tami della religione islamica». Yusuf, predicatore dotato di grande carisma, trova terreno fertile nei giovani nigeriani disa- dattati «che vedevano in un fusti- gatore dei potenti un’alternativa al sistema imperante della corru- zione e nella stretta osservanza della sharia (legge islamica) una possibilità di ristabilire una giusti- zia e un ordine sociale». Ma Yusuf è anche bravo nella « real politik », e fin dall’inizio, ri- ceve soldi dal senatore Ali Modu Sheriff, che sarebbe poi diventato governatore dello stato di Borno (proprio dove è nato Boko Ha- ram), e quindi un alto rappresen- tante di quella classe politica che la setta contestava. Scrive Masto: «Il sodalizio tra Sheriff e Yusuf parve funzionare, perlomeno per qualche tempo: in cambio del so- stegno alle elezioni locali, il fu- turo governatore promise una ri- gida applicazione della sharia nel Borno». Ma qualcosa in seguito va storto, la legge coranica non viene applicata nella modalità au- spicata da Yusuf e presto gli al- leati occulti si trovano su barri- cate opposte. Al contrario di molti altri gruppi e sette che fioriscono in Nigeria «Il gruppo di Mohammed Yusuf in- tersecava questioni religiose e politiche, cioè la moralizzazione dei costumi e la critica senza ap- pello della corruzione; e forse fu proprio questa particolarità a farne un movimento diverso degli altri, più incisivo e con un seguito più fedele e radicato». La svolta Nel luglio del 2009, violenti scon- tri tra manifestanti e forze del- l’ordine scoppiano in diversi stati del Nord della Nigeria, con epi- centro lo stato del Borno, nel Nord Est, dove ha origine Boko Haram. La repressione dell’eser- cito federale è violentissima an- che con i civili (le cifre ufficiali parlano di 700 morti, nella realtà saranno molti di più). Yusuf è ar- restato e sarà poi giustiziato senza processo. Questo fatto, e il conseguente mutamento di lea- der, producono il salto di qualità della setta. Dopo una lotta in- terna con altri tre pretendenti alla successione di Yusuf, emerge Aboubakar Shekau, che si rivelerà spietato e sanguinario, portando, tra l’altro, il gruppo terrorista al record di uccisioni, che nel 2014 superano quelle dello Stato isla- mico (Isis). «Da movimento insurrezionale è diventato una formazione terrori- stica capace di mettere in campo una grande versatilità con veri e propri attacchi militari, quando è possibile sferrarli, e capace di ri- piegare su attentati kamikaze quando è necessario. Di certo la sua evoluzione e la sua crescita costituiscono una vera e propria novità. L’insurrezione del 2009 era stata messa in campo con un esercito di militanti impreparati al combattimento, c’erano poche armi e perlopiù la polizia veniva fronteggiata con machete e ba- # A sinistra : il libro di Raffaele Masto sulla setta: «Califfato nero», 2016, editori Laterza. # In basso a sinistra : immagine di Abubakar Shekau tratta da un video pubblicato in rete il 18/02/2015. # Qui a destra : il segretario di stato Usa John Kerry con il presidente nigeriano Buhari ad Abuja, il 23/08/16. Kerry si congratula per i successi su Boko Haram. # Sotto : Kano (Nord), nigeriani ascoltano i risultati delle elezioni presidenziali. © AFP / Philip Ojisua © R N / Tugela Ridley
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