Missioni Consolata - Ottobre 2016

ci spiega anche, in questo mo- mento, alcune dinamiche interna- zionali che ci sfuggono». Raffaele Masto dal 1989 lavora nella redazione di Radio Popolare e ha seguito, come inviato, crisi in Medio Oriente, America Latina, e in particolare in Africa, conti- nente per il quale è diventato un vero riferimento nel giornalismo italiano. E non solo. Anche questo suo ultimo lavoro nasce da anni di frequentazione della Nigeria, da una raccolta mi- nuziosa di dati e testimonianze dirette sul campo. Ci confida: «La Nigeria è un paese difficile da percorrere, ci vuole molto de- naro, perché spesso bisogna es- sere scortati. Io non ho dei grandi budget per i viaggi, ho dietro una testata che non è ricca, anche se è prestigiosa nel suo genere, e quindi la prima difficoltà è stata quella di conciliare le spese per viaggi d’inchiesta con i soldi a di- sposizione». E continua: «Ma direi che i viaggi sono stati essenziali, perché un fenomeno studiato dall’Europa continua ad avere dei buchi che si riempiono e si comprendono solo se si riesce ad andare sul posto. Io ho cercato di farlo preparando molto bene le missioni, creando e mantenendo relazioni con per- NIGERIA 28 MC OTTOBRE 2016 Così vicini Ma che importanza ha oggi Boko Haram sullo scacchiere internazio- nale? E perché un europeo ha inte- resse a conoscere l’esistenza e le azioni di un gruppo sanguinario che agisce nel cuore dell’Africa? «Per l’Europa tutto ciò ha grande importanza, perché solo il Magh- reb, sempre più burrascoso, e quel deserto, il Sahara, che è un territorio di traffici e affari, la se- parano dalla zona dove tutto que- sto avviene. Ma è anche quell’A- frica che sforna profughi, rifugiati e migranti verso il vecchio conti- nente. Voglio dire che è una realtà abbastanza vicina a noi eu- ropei e ci conviene conoscerla». Continua Masto: «Non è che dob- biamo farlo per buonismo o per occuparci di un’Africa dimenti- cata. No, l’Africa è diventata uno scenario importante, ci è vicina per una serie di questioni, per cui dovremmo capire meglio che cosa accade “là dentro”. Questo sone fidate in loco, e cercando di risparmiare». Il libro «Califfato Nero» descrive un fenomeno complesso con pa- role semplici, intervallando descri- zioni di situazioni nigeriane ricche di spunti, con parti di storia, cro- naca e analisi approfondite. «La dinamica locale di Boko Ha- ram, secondo me, è la cosa vera- mente importante. Questo gruppo terrorista è nato dalla ne- cessità di alcune lobby politiche ed economiche della Nigeria del Nord. Solo in un secondo mo- mento è stato inglobato in una di- namica più ampia. Questo è esat- tamente quello che si poteva pre- venire. Se si fosse affrontato prima il problema non ci trove- remmo di fronte a un jihadismo africano radicato in tre regioni con il rischio che si crei un coordi- namento». La ribalta mediatica Boko Haram «buca» i notiziari di tutto il mondo guadagnandosi la fama internazionale nell’aprile 2014. Un gruppo di guerriglieri, in quel momento semisconosciuti fuori dai confini della Nigeria, rea- lizza un clamoroso rapimento di massa di ragazze da un collegio femminile a Chibok, nel Nord Est del paese. «C’erano tutti gli ele- menti necessari per solleticare l’immaginario occidentale: 276 adolescenti in mano a miliziani oscurantisti, sessuofobici, abi- tuati alla violenza e ostili all’uni- verso femminile, considerato utile solamente a soddisfare le necessità materiali maschili», scrive nel suo libro Masto. © AFP / Photo

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