Missioni Consolata - Ottobre 2016
ETIOPIA 24 MC OTTOBRE 2016 Le grandi opere Nei programmi del governo, lo sviluppo del paese dovrebbe ba- sarsi in larga parte su una serie di grandi opere, la più mastodontica delle quali risulta essere la Grand Ethiopian Renaissance Dam , cioè la Grande Diga del Rinascimento Etiope: un ciclopico muraglione alto 175 metri e largo 1.800, che sbarrerà il Nilo Azzurro prima di entrare in Sudan, formando un bacino di oltre 1.500 km 2 (cioè come mezza Valle d'Aosta). Con le sue 16 turbine che potranno sviluppare una potenza di 6mila megawatt, vi sorgerà la centrale idroelettrica più grande d’Africa, l’undicesima al mondo. Fra mor- morii e sospetti per l’assenza di gara d’appalto, l’incarico per la costruzione di quest’opera farao- nica, ormai completata per più di metà, è stato assegnato all’ita- liana Salini Impregilo. Nulla di con gli amici negli onnipresenti locali in cui si ascolta musica, per lo più etiope. La domenica, invece, oltre a par- tecipare alle cerimonie ortodosse e incontrare i parenti, migliaia di giovani corrono o improvvisano partite di calcio negli spiazzi er- bosi ancora rimasti fra un quar- tiere periferico e l’altro, dove sor- gono orti e pascolano bovini. Ap- passionato di atletica, vado a farci una corsa anch’io, anche se la mia età è un po’ meno verde e i 2.400 metri di altitudine si fanno sen- tire. Tuttavia, è una buona occa- sione per relazionarmi in maniera più agevole di quanto solita- mente avvenga nelle altre nazioni del continente. Qui, infatti, mi trattano tutti alla pari, e nessuno sembra guardarmi come un «bianco», ma tutt’al più come uno dei tanti stranieri che giun- gono da ogni dove. # A fianco: Addis Abeba e la sopraelevata della metropolitana leggera. # Sotto: conducente cinese della metropolitana di Addis, la prima in Africa subsahariana. nuovo, quindi, rispetto a quanto già accaduto nella Valle dell’Omo. Assommando le altre aziende estere che forniranno le varie componenti, il costo totale do- vrebbe ammontare a 4,8 miliardi di dollari, dei quali 1,8 finanziati dalla Cina e i rimanenti tre a ca- rico dell’Etiopia stessa. C’è dun- que da attendersi ulteriori emis- sioni di bond da parte del go- verno di Addis Abeba. Resta da vedere cosa accadrà quando que- sti, con il loro tasso d’interesse superiore al 6,5%, giungeranno a scadenza fra 10 anni. Secondo l’esploratore scozzese James Bruce, che aveva visitato il paese nel ‘700, il mitico re etiope Lalibela aveva progettato già 8 secoli fa la costruzione di alcune dighe sul Nilo Azzurro, con lo scopo di ostacolare l’irrigazione delle terre d’Egitto, così da affa- marlo e poterlo facilmente con- quistare. Non si sa se tale piano sia mai stato realmente conce- pito, ma adesso che il fiume viene davvero sbarrato, è proprio il go- verno del Cairo a sollevare le principali obiezioni. Il Sudan, da parte sua, vede la diga di buon occhio poiché si trova a metà fra Khartoum e Addis Abeba, e l’e- nergia elettrica prodotta raggiun- gerà entrambi i paesi. Ma l’Egitto, seppur dovrebbe anch’esso bene- ficiarne, non è così sicuro che l’o- perazione sarà conveniente, an- che perché vedrà diminuire la sua percentuale di sfruttamento del grande corso d’acqua. In passato, i governi Hosni Mubarak e Moha- med Morsi avevano proferito aperte minacce, ma ora la situa- zione, seppur fra mille discussioni
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