Missioni Consolata - Ottobre 2016
OTTOBRE 2016 MC 11 gno, congratulandosi con il presi- dente armeno Serzh Sargsyan. Certo, quella di oggi è una repub- blica la cui estensione territoriale è assai più ridotta di quella che è stata (e in parte ancora è) la pre- senza armena nei paesi limitrofi. Ma non per questo la sua esi- stenza è un segno meno impor- tante e significativo: il paese è l’emblema di una sopravvivenza, ma anche un riferimento umano e spirituale per i milioni di armeni sparsi in lungo e in largo per il mondo dopo la tragedia del geno- cidio. Le relazioni impossibili con Azerbaijan e Turchia Oggi il paese, i cui confini ripercor- rono fedelmente quelli dell’ex re- pubblica sovietica d’Armenia, si generazione in generazione grazie all’alfabeto appositamente inven- tato all’inizio del V secolo dal mo- naco Mesrop Mashtots, deside- roso di tradurre la Bibbia e farla conoscere al popolo armeno. Stretta fra tre vicini assai ingom- branti quali l’Iran, la Turchia e la Russia, questa piccola nazione dal grande cuore - tre milioni di abi- tanti su un territorio esteso come il Belgio - è riuscita a sopravvivere nei secoli alle innumerevoli inva- sioni e tragedie della sua storia. Più di recente, dopo la dissolu- zione dell’Unione Sovietica di cui è stata parte, l’Armenia è tornata a essere un paese indipendente. Uno stato giovane, che compie quest’anno venticinque anni di vita, come ha ricordato anche il papa durante la sua visita a giu- presenta segnato ancora da con- flitti e forti contraddizioni. In primo luogo, pesa la guerra mai conclusa con il suo vicino, l’Azer- baijan, per il controllo della re- gione contesa del Nagorno-Kara- bakh ( MC agosto-settembre, ndr ), oggi in mano agli armeni. Pesa an- che l’assenza di rapporti diploma- tici con la Turchia, un altro vicino, con la quale i confini sono chiusi da moltissimi anni, anche a causa della questione irrisolta del rico- noscimento del genocidio. Pesano infine - in parte come conse- guenza dei conflitti appena ricor- dati - anche la povertà e le disu- guaglianze economiche, che de- terminano una continua fuga di forza lavoro, anche intellettuale, dal paese, una vera e propria emorragia verso la Russia e l’Eu- # A sinistra: il memoriale del genocidio ar- meno nella capitale Yerevan. | Qui sopra : Serzh Sargsyan, attuale presidente del- l’Armenia. • Genocidio | Cristiani | Monasteri • MC ARTICOLI © foto Presidenza armena
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