Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2016
AGOSTO-SETTEMBRE 2016 MC 73 A metà agosto celebriamo l’Assunzione di Maria al cielo, solennità che ricorda come Maria è presso il Figlio e prega per noi come a Cana. Teresa di Gesù Bambino scrisse: «Voglio passare il mio cielo a fare del bene sulla terra». La festa della As- sunzione di Maria ci raccomanda di farlo fin d’ora. Così ha fatto il beato Padre Fondatore. «Trattava i con- vittori come un buon padre, interessandosi delle loro condizioni economiche, e riducendo la già tenue retta di pensione… E in casi pietosi sovveniva le loro fami- glie» (F. Perlo). «Si interessava anche delle minime ri- chieste; ascoltava le difficoltà; era tutto per l'individuo con cui trattava». E poi «rispondeva, dava il consiglio, la direzione, ma con un fare così paterno e persua- sivo che si usciva dal colloquio con la convinzione di essere stati compresi, e che la via tracciata era pro- prio quella da seguire» (G. Cappella). Stesso atteggia- mento si ritrova nel suo rapporto con i missionari. «Si preoccupava delle minime necessità materiali e spiri- tuali di ognuno. Si interessava grandemente dei pa- renti dei membri dell'Istituto, specialmente delle loro mamme. E quando avvertiva qualche necessità, senza esserne pregato, sovveniva con larga generosità» (G. Barlassina). Attuava così quello che raccomandava alla giovane superiora, sr. Margherita De Maria, sul suo comportamento con le suore: «Abbi grande pazienza, incorag- giando, consolando, sempre correggendo maternamente... Fa coraggio a tutte... Racco- manda sempre grande carità, longanimità...». Pazientare, compatire, richiamare con dolcezza, curare il contatto personale, proporre ideali per essere all'altezza della propria missione, è il segreto della sua paternità. E raccoman- dava ai missionari: «Nelle difficoltà pensami vicino e comportati come pensi che ti avrei sug- gerito di fare». Questo ha un riflesso anche nell’attività missionaria. Quella del missionario è una spiritualità di presenza, rapporti personali, attenzione all'altro. I primi missionari nel Kenya lo calarono nelle loro decisioni pastorali, che prevedevano la visita ai villaggi per co- noscere e contattare le persone, prestare attenzione alle loro necessità e sofferenze, por- tando aiuto e consolazione. È lo spirito ribadito dall'Allamano, che raccomandava: «Span- dete il profumo dell’amore, facendo felici le persone». P. Gottardo Pasqualetti A cura di Sergio Frassetto DAL CIELO PER IL BENE SULLA TERRA Per il beato Giuseppe Alla- mano «la missionaria in modo particolare deve avere un cuore largo, grande e generoso, aperto, magna- nimo per ogni miseria umana, pieno di amore per Dio» (Conferenze alle Suore 143-144). E ai missionari raccoman- dava di essere «Missionari della bontà», di agire con tenerezza, pazienza, umiltà, mansuetudine, affabilità «senza asprezze, con bel garbo, carità e massima dolcezza».
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