Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2016

64 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2016 sturbo post-traumatico da stress, crisi d’ansia, depressione, disturbi di concentrazione e di memoria, tendenze suicide, per cui è indi- spensabile anche l’assistenza di tipo psichiatrico. Migranti stabilizzati Per quanto riguarda la salute de- gli immigrati presenti da tempo sul nostro territorio (o di altra na- zione europea), bisogna conside- rare diversi fattori: quelli legati alle caratteristiche socioecono- miche dell’ambiente di vita e di lavoro, quelli individuali come lo stile di vita e gli even- tuali comportamenti a rischio e infine la storia migratoria dei sin- goli individui (paese di origine, paese ospite, motivazione della migrazione, età all’arrivo, durata della permanenza nel paese ospite). I problemi sanitari degli immigrati sono di tre tipi: di importazione, cioè quelli legati alle malattie en- demiche nel paese di provenienza o alle caratteristiche genetiche (come la tubercolosi, alcuni tu- mori di origine infettiva e l’ane- mia mediterranea); di sradica- mento, presenti soprattutto tra gli immigrati recenti e in partico- lare tra quelli forzati a causa di guerre e di persecuzioni e che coinvolgono in particolare la sfera psichica e mentale; quelli con- nessi con i fenomeni di accultura- zione e di possibile emargina- zione sociale. Il processo di acculturazione com- porta un adattamento degli immi- grati agli stili di vita del paese ospite, che può però avere un ef- fetto negativo sui comportamenti a rischio per la salute (fumo, alco- lismo, tossicodipendenza, alimen- tazione scorretta). Peraltro esso porta alla conoscenza dei servizi sanitari di assistenza primaria e diagnosi precoce e ne favorisce l’accesso. L’acquisizione di com- portamenti insalubri, quando av- viene, si verifica in tempi più o meno rapidi, a seconda della sto- ria migratoria (età all’arrivo, es- sendo più probabile tra i più gio- vani, cultura d’origine, livello d’i- struzione individuale). Ci sono poi tutti gli svantaggi degli ambienti di vita e di lavoro, con tutte le forme di rischio per la salute tipi- che delle fasce socio-economiche più svantaggiate anche tra la po- danza o subito dopo avere parto- rito. Spesso si tratta di donne vit- time di stupri avvenuti nei lunghi periodi di detenzione in Libia, quindi con gravidanze forzate. Tra le patologie più frequente- mente riscontrate allo sbarco vi sono quelle dermatologiche come scabbia, foruncolosi, impetigine e quelle del sistema respiratorio, in particolare infezioni delle prime vie aeree, bronchiti e sindromi in- fluenzali. I pochi casi di tuberco- losi vengono individuati a bordo delle navi militari, che sono at- trezzate con aree di isolamento, terapia intensiva e medici a bordo. Grazie alla stretta collabo- razione tra ministero della Salute e Croce rossa italiana è possibile effettuare operazioni complesse per evacuare in sicurezza le per- sone che hanno necessità di cure immediate. Ad ogni sbarco sale a bordo personale sanitario e per- sonale Usmaf (Uffici di sanità ma- rittima, aerea e di frontiera del ministero della Salute), che verifi- cano le condizioni dei migranti prima che scendano a terra. Nel caso in cui ci sia un sospetto di malattia infettiva, il paziente viene isolato a bordo e vengono attivate immediatamente le pro- cedure necessarie per diagnosti- care il caso. Sulle nostre coste, la Croce rossa italiana assiste siste- maticamente i migranti in arrivo dal 2011. Nei Centri di prima accoglienza Le condizioni dei migranti nei Centri di prima accoglienza pre- sentano purtroppo notevoli criti- cità. Non esistono ancora collau- date procedure di rapida evacua- zione dei richiedenti asilo altrove, in modo da offrire loro condizioni igieniche migliori. Secondo Medici senza frontiere (Msf), l’assistenza sanitaria in questi centri non è a carico del ministero della Salute, ma è gestita da enti privati. Senza un coordinamento efficace si veri- ficano carenze che influiscono di- rettamente sulla salute dei pa- zienti, messa a rischio dalle condi- zioni di sovraffollamento e di pro- miscuità. Inoltre tra i migranti presenti nei Centri di prima acco- glienza, ve ne sono molti che, avendo subito torture e altri traumi, presentano specifici qua- dri clinici psichiatrici come di- polazione ospite (precarietà abi- tativa, sovraffollamento, scarsa sicurezza nei luoghi di lavoro, ali- mentazione carente, disagio psi- cologico, difficoltà di accesso ai servizi socio-sanitari). Gran parte delle disuguaglianze di salute de- gli immigrati è legata alle loro condizioni socio-economiche, al livello d’istruzione e alla loro di- stribuzione per area di residenza. Secondo le indagini svolte dall’I- stat ogni 5 anni e in particolare quella pubblicata nel 2014, lo stato di salute percepito dai citta- dini stranieri è di livello inferiore per quelli che risiedono nel Mez- zogiorno, rispetto a quelli che vi- vono al Nord o in Centro Italia. Questo vale soprattutto per quanto riguarda lo stato mentale degli stranieri residenti nel Sud, che presentano punteggi medi in- feriori a quelli riportati dal resto della popolazione straniera. Per chi ha conseguito solo la li- cenza elementare, le condizioni di benessere fisico, mentale e psico- logico generalmente presentano valori inferiori alla media, special- mente per i meno giovani. Inoltre possono incidere negati- vamente sulla salute degli immi- grati i fenomeni di discrimina- zione razziale, le barriere linguisti- che e culturali e i vincoli giuridici, in particolare per le persone pro- venienti dai paesi in via di svi- luppo e per quelle prive di rego- lare permesso di soggiorno. Migranti economici Generalmente coloro che emi- grano volontariamente (i migranti economici), scelgono di farlo es- Madre Terra

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