Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2016
AGOSTO-SETTEMBRE 2016 MC 59 • Terremoto | Ricostruzione | Tradizione • MC ARTICOLI # A sinistra: valle del Solukhumbu; parti- colari di Muri Mani, cioè pietra preziosa, su cui è inciso il mantra più conosciuto e recitato dal buddismo tibetano. # Sotto: campi nei dintorni di Pokhara. ciazione di volontariato Onlus (www.ecohimal.org ) impegnata nella conservazione delle aree hi- malayane attraverso la coopera- zione con le popolazioni che vi abitano. «Il governo nepalese - precisa Pa- trizia - aveva annunciato che avrebbe dato dei fondi a chi aveva perso tutto a causa del sisma. Per questo si era parlato dell’apertura di un ufficio ad hoc per le relative procedure e per la distribuzione del denaro. In realtà, dell’ufficio o dell’Autorità nazionale per la rico- struzione non se ne sa nulla. Sulle prime, sembrava che la problema- tica principale fosse l’accesso ai fondi messi a disposizione. I ri- chiedenti avrebbero dovuto com- pilare determinati moduli, ma la maggior parte delle persone che hanno diritto a un sostegno sono analfabete. Per ovviare a questo ostacolo, all’inizio, come Onlus, avevamo pensato di intervenire attraverso un nostro referente lo- cale, che avremmo pagato pro- prio per assistere alcune famiglie bisognose nella compilazione dei moduli. Oltre alle procedure molto nebulose per ottenere i fondi, in seguito si era ventilata una clausola secondo cui per otte- nere un sostegno finanziario sa- rebbe stato necessario avere un conto corrente bancario, il che è assurdo in un paese come il Ne- pal. E lo è ancora di più conside- rate le condizioni socio economi- che in cui si trovano le persone colpite dal terremoto». numerose Ong di tutto il mondo si sono attivate per portare aiuti economici e soccorsi tangibili alla popolazione, malgrado le iniziali difficoltà logistiche e le comples- sità burocratiche. Le prime forme di assistenza si sono concentrate nel fornire alle persone sfollate beni di prima necessità (acqua, cibo, coperte), teloni, ripari per dormire e per proteggersi dalle in- temperie. La solidarietà interna- zionale si è mossa con celerità, manifestando una forte compar- tecipazione al dramma: privati cit- tadini hanno elargito importanti donazioni. Tante organizzazioni hanno raccolto fondi per la rico- struzione e svariate nazioni hanno inviato al governo nepalese in- genti aiuti finanziari. A oltre un anno di distanza da questa cata- strofe facciamo il punto della si- tuazione. Una ricostruzione difficile Migliaia di case, scuole, ospedali, templi e monumenti storici aspet- tano ancora di essere riedificati. Le difficoltà dipendono soprat- tutto da fattori burocratici, dalla corruzione e dall’incapacità ge- stionale del nuovo governo nepa- lese, installatosi solo nello scorso mese di ottobre. L’inefficienza è stata dimostrata, dapprima, nella gestione dei blocchi in vari punti della frontiera tra India e Nepal, poi con la mancata attuazione dell’Autorità nazionale per la rico- struzione. «È dal dicembre 2015 che si discute di questa proposta, ma sembra sia svanita dall’agenda politica» spiega Patrizia Broggi, vi- cepresidente di Eco-Himal, asso-
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