Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2016
nepAL di SILVIA C. TURRIN foto di PATRIZIA BROGGI 58 MC AGOSTO-SETTEMBRE 2016 È trascorso più di un anno dal terremoto in Nepal, uno dei paesi più poveri del continente asiatico. Era il 25 aprile 2015 quando la terra ha tremato nella zona tra Kathmandu e Pokhara. Il sisma, di magnitudo 7,9 della scala Richter, è stato seguito da numerose scosse si assestamento. Il go- verno nepalese, dopo due giorni, ha dichiarato lo stato di emer- genza. Il 12 maggio 2015, nean- che un mese dopo la prima scossa, la stessa regione è stata soggetta a un altro forte movi- mento tellurico, di magnitudo 7,4 della scala Richter. Il bilancio to- tale è di quasi 9.000 persone de- cedute (difficile stabilirne l’esatto numero in una nazione dove vi cosA sI stA fAcendo per AIutAre Le popoLAzIonI IL TERREMOTO DIMENTICATO sono tante case costruite in re- mote zone di montagna), mentre altre migliaia (16mila secondo i dati delle Nazioni Unite) sono ri- maste ferite o costrette a spo- starsi dal proprio villaggio. Più di 600mila abitazioni sono state di- strutte o gravemente danneg- giate. Una catastrofe sia per le perdite umane, sia per la distru- zione di siti importanti a livello storico, archeologico e religioso, come lo stupa (monumento bud- dista) Swayambhunath, conside- rato il più antico al mondo. Biso- gna tornare al 1934 per registrare l’ultimo tra i peggiori terremoti avvenuti nella regione nepalese: all’epoca morirono 8.500 per- sone. Di fronte all’ecatombe del 2015 La notizia del deva- stante sisma che ha col- pito il paese nel 2015 è passata veloce. Alle dif- ficoltà orografiche si è sommata l’incapacità del nuovo governo a far fronte alla ricostru- zione. I grossi finanzia- menti si sono bloccati nella burocrazia. Men- tre piccole associazioni continuano a lavorare con e per la gente.
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