Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2016

• Guerra | Crimini contro l’umanità | Petrolio • MC ARTICOLI AGOSTO-SETTEMBRE 2016 MC 53 Storie di etnie e di potere C’è un passaggio importante da analizzare per capire la crisi Sud sudanese degli ultimi anni. «Il Nord non ha mai voluto mol- lare il Sud, perché voleva dire un collasso economico per Karthum, che di fatti c’è stato dopo il 2011», ricorda Moschetti. Ma esi- ste un altro piano di scontro tutto interno al Sud. Qui sono presenti 64 etnie o tribù, delle quali i po- poli maggioritari sono Dinka (quattro milioni) e Nuer (un mi- lione di persone), gli altri contano centinaia di migliaia di individui, come ad esempio i Bari. «Questi due popoli, cugini tra loro, sono entrambi allevatori nomadi, e hanno milioni di vacche. Occorre sapere che nella cultura pastorale la vendetta è un valore fonda- mentale». Le frizioni tra Nuer e Dinka erano già state uno dei problemi grossi, durante la seconda guerra col Nord. Tra ’91 e il ’97 Nuer e Dinka, all’interno dello stesso Spla, si erano scontrati, per un contrasto tra i generali Riek Ma- char (nuer) e Salva Kiir (dinka). I Nuer avevano compiuto un mas- sacro di Dinka a Bor, nel 1991 e per sette anni i due popoli sono stati divisi. Machar si era alleato con il Nord ed era sostenuto con armi di al-Bashir, al quale faceva molto comodo poter controllare la situazione. E questo ha inne- scato una voglia di vendetta del popolo dinka. Con la mediazione statunitense, il Spla si è ricompo- sto e si è arrivati all’accordo con il Nord del 2005. Ma le braci sono rimaste accese. Indipendenza «Si arriva al 2011 e all’indipen- denza. La grossa difficoltà per Machar è stata accettare che il presidente eletto fosse ancora Salva Kiir, e lui fosse rimesso an- cora, solo, vicepresidente. C’e- rano difficoltà e divisioni, anche perché sono due personaggi com- pletamente diversi. Kiir è militare, generale, l’altro invece, pur es- sendo militare, ha studiato a Lon- dra. Sono andati avanti per due anni insieme, con grandi difficoltà, poi nel 2013 il gruppo dinka ha preso sempre più il potere e occupato tutte le posizioni nel governo e nel paese. A luglio ha scaricato Riek Machar, e ha mandato via tutti i ministri, sostituendoli con gente del proprio gruppo, per di più non preparata. Il 30 novem- bre ha smantellato l’ufficio poli- tico del partito unico Splm ( Sudan people liberation mouvement )». Intanto, ricorda sempre Mo- schetti, «si stavano preparando delle manifestazioni di diversi gruppi contro i Dinka. Il governo ha chiesto un dialogo e indetto tre giorni d’incontri: 13-15 dicem- bre 2013. Alla sera del 15, una domenica, abbiamo iniziato a sentire i primi spari a Juba. Non si erano messi d’accordo». Scatta così una corsa al massacro dei Nuer a opera dei Dinka. Kiir cerca di giustificare goffamente la # Dal basso verso l’alto in senso orario : bambini di campi di sfollati nel Jonglei. | Casa rurale nello stato del Jonglei. | Mamma con bambina presa in cura dal Ccm. | Una donna sfollata a causa degli scontri dell’ultima guerra civile. # Pagina precedente : soldati del Spla-io («io» sta per in opposition ) arrivati a Juba nell’aprile 2016 per organizzare la sicu- rezza di Riek Machar, capo dei ribelli e vicepresidente, rientrato il 26/04. © Af CCM/ Cristiana Lo Nigro © Angela Osti © C Tijerina / UNHCR/ R N

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