Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2016
prattutto il petrolio (l’80% dei gia- cimenti si concentrano qui). Le multinazionali iniziano a sfruttare il greggio sudanese intorno agli anni ’70. Tra il 1956 (anno dell’indipen- denza da Egitto e Gran Bretagna) e il 1972, si colloca la prima guerra civile sudanese, con con- notazione più religiosa. Nel 1983 scoppia la seconda guerra: il Sud, chiede l’indipe- denza dal Nord, che non vuole mollare le risorse. Tra i vari eser- citi del Sud che combattono con- tro l’esercito sudanese si distin- gue il Sudan people liberation army (Spla), comandato dal cari- smatico John Garang dell’etnia dinka, maggioritaria. Con gli accordi di pace del 2005 viene sancita una grande autono- mia del Sud, e si prevede un refe- rendum per la secessione. John Garang diventa vicepresidente del Sudan. «Il sogno di Garang - racconta Moschetti - non era la divisione del Sudan e quindi l’in- dipendenza del Sud, ma il cosid- detto New Sudan», un paese unito e in pace. Ma non tutti la pensano come lui, sia dentro l’Spla, sia all’estero. Fondamen- tale è infatti la posizione del pre- sidente dell’Uganda, Yoweri Mu- seveni, che ha sempre appog- giato la secessione del Sud e con- trastato il Nord di Omar al-Bashir. SUD SUDAN «È la guerra più atroce che questi popoli abbiano mai vissuto. Non è stato così neppure nei decenni di guerre contro gli arabi del Nord. C’è stato un combattimento acer- rimo tra due etnie che si sono massacrate a vicenda». Chi parla è Daniele Moschetti, superiore regionale dei missionari Combo- niani in Sud Sudan. Ma per capire come si è arrivati a questo punto, occorre fare un passo indietro. Un paese giovane Il Sud Sudan, è il 54° stato afri- cano. Ha una superficie di 619.745 chilometri quadrati (due volte l’Italia) per 11,5 milioni di abitanti. Confina con Etiopia, Kenya, Uganda, Congo Rd, Re- pubblica Centrafricana e, ovvia- mente, Sudan dal quale si è stac- cato. Paese con infrastrutture quasi inesistenti, ha una zona più umida e produttiva a livello agri- colo ad Ovest, un’area paludosa nel centro Sud ed arido nell’Est. È uno dei paesi più poveri del mondo ma rigurgita di acqua e di petrolio. Le guerre del Sudan Prima dell’indipendenza dal Su- dan si contano due guerre tra i popoli del Sud, neri e cristiani o animisti, e il Nord, arabo e musul- mano. Il Sud ha le risorse, come la terra coltivabile, l’acqua, e so- Museveni rappresenta gli inte- ressi geopolitici degli Stati Uniti nell’area. Mentre l’Uganda soste- neva l’Spla contro al-Bashir, que- sti finanziava il Lord resistence army (Lra, vedi MC giugno 2012 ) di Joseph Kony contro Museveni. Dopo 5 mesi di vicepresidenza, l’elicottero che trasporta Garang e la sua guardia ristretta da Kam- pala, Uganda, verso il Sudan pre- cipita misteriosamente. Il mezzo era stato fornito dallo stesso pre- sidente ugandese. Si registra qualche tafferuglio a Karthum (capitale del Sudan) e a Juba (capitale del Sud), poi tutto è messo a tacere, e molto rapida- mente Salva Kiir, vice di Garang, anche lui dinka, prende il suo po- sto. Curiosamente Kiir è proprio di quel gruppo nel Spla che spin- geva per la secessione del Sud Su- dan. Non è un leader carismatico come Garang, ma ha alle sue spalle Museveni e soprattutto l’amministrazione Usa, con George W. Bush prima e Barak Obama poi, che ha investito mi- liardi di dollari in questa opera- zione. Così dall’accordo del 2005 si ar- riva al referendum ( vedi MC marzo 2011 ) a gennaio 2011, con il quale il 98,8% dei votanti chiede la secessione dal Nord. © Angela Osti
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=