Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2016
DAI LETTORI Cari mission@ri Risponde il Direttore AGOSTO-SETTEMBRE 2016 MC 5 sono anime sporche? Grazie per l’attenzione. Un cordiale saluto. Angelo Brugnoni Daverio (VA), 28/05/2016 VENDI TUTTO Caro direttore, dopo aver letto «vendi tutto», lettera pubblicata sul numero di giugno u.s., non ho potuto fare a meno di porre mano alla penna (come si suole di- re) e scriverti. L’argo- mento affrontato è di certo assai attuale e non fa altro che riproporre argomenti spesso utiliz- zati negli incontri televi- sivi e sulle pagine dei giornali a proposito del «tesoro della chiesa» che fa scandalo e an- drebbe venduto o donato a beneficio dei poveri. Spesso anch’io confesso di trovarmi a riflettere su questi argomenti e sin- ceramente non so trova- re risposte adeguate e convincenti. Quanto tu e- sponi nella risposta aiuta a capire o almeno a farsi un’idea della comples- sità del problema e co- munque lascia aperte molte porte per ulteriori dibattiti e ricerca di nuo- ve e rivoluzionarie solu- zioni. Ti espongo qui ad alta voce una mia rifles- sione. La Chiesa è nata povera e ci si augurereb- be fosse ancora così, ma la storia è riuscita a sconvolgere e spesso a stravolgere il messaggio evangelico che sembra trovi molta difficoltà a penetrare nei cuori e a tradursi poi in comporta- menti coerenti che appli- chino in concreto quanto detto dal Maestro. Ma u- na cosa credo sia impor- tante da capire e che spesso, a cominciare dal sottoscritto, ci fa comodo pensare che non ci ri- PADRE PIETRO Spett/le Redazione, ricevo il vostro mensile da tempo, […] grazie a padre Pietro Parcelli, di cui ho letto la splendida lettera sul vostro numero di giugno. Pur essendoci pochi km di distanza fra la mia residenza e la sua, confesso che non sapevo che aveva lasciato l’A- mazzonia nel 2014. Ora farò in modo di mettermi in contatto con lui. Volevo solo aggiungere che a parte le sue doti di mis- sionario e religioso, ri- tengo il degno padre Parcelli uno dei pochi ri- masti, per la sua missio- ne, ad avere «passione, amore, altruismo» per il prossimo ed in particola- re per i più bisognosi. Vi ringrazio per l’ospita- lità che mi concederete e mi è gradita l’occasione per distintamente e cor- dialmente salutarvi. Massimo Finaldi Trecase (Na), 13/06/2016 FATTI, NON PAROLE Egregio Padre, leggo nel numero di maggio della rivista Mis- sioni Consolata dei tempi difficili dovuti alla crisi, molto diversa, dice lei giustamente, da quelle passate e della quale non siamo solo spettato- ri ma che sta sconvol- gendo il nostro modo di vivere stravolgendo valo- ri e relazioni minando le nostre sicurezze. Appun- to perché è molto diversa da quelle del passato, è necessario debba essere trattata con maggior ri- solutezza. La crisi che stiamo vi- vendo ha ormai assunto dimensione planetaria e come tale i singoli stati non hanno né la capacità politica né quella morale di risolverla. Solo l’Onu avrebbe la possibilità di fare qualcosa per la straordinaria emergen- za. L’Onu dovrebbe dire chiaro e forte quali sono gli stati dove esiste un reale stato di «guerra» e non semplici sollevazioni e diatribe politiche tra concorrenti al potere do- ve coloro che si sentono perseguitati vogliono cambiare semplicemen- te patria, da qui moltissi- mi migranti con tutti i problemi relativi. Una volta individuati questi stati, le ambascia- te di paesi che intendono accogliere, con scopi u- manitari coloro che vo- gliono da questi fuggire, potrebbero essere auto- rizzate a farli espatriare mediante viaggi organiz- zati e quindi sicuri. La grande maggioranza dei migranti invece, dopo gli onerosi costi per il «pas- saggio», sono spesso vit- time di soprusi e violenze nei luoghi di raccolta e infine il rischio di perde- re la vita durante il tra- sporto. Il tutto, spiace dirlo, con la complicità di coloro che zitti zitti, (tranne qualche «bisbiglio» su alcuni organi di stampa), dovrebbero invece muo- versi con decisione per evitare tale oscena bar- barie. Non ci si mette dalla parte della ragione dicendo semplicemente: «accoglienza accoglien- za» sapendo per certo, (le statistiche sono lì a dimostrarlo oltre ogni ragionevole dubbio) che molti di questi poveretti periranno durante il viaggio (mentre scrivo potrebbero essere in procinto di annegare pa- recchie persone, bambi- ni compresi). Pertanto tutti quei poveri cadaveri (migliaia, dico- no le statistiche), che stanno marcendo in fon- do al Mediterraneo sono vittime sacrificali di stu- pidità, sciocco buonismo, altruismo interessato, spesso a fini elettorali. Questo a causa del ver- gognoso «menefreghi- smo» di coloro che do- vrebbero denunciare con decisione la condizione di abbrutimento di quei poveretti trattati come immondizia anziché co- me esseri umani. Mi riferisco non solo a tutti i capi di stato e di governo, interessati al problema migratorio, ma anche a intellettuali, giornalisti, esponenti re- ligiosi d’ogni fede, ossia gente che «conta» che dovrebbero sollecitare l’Onu per interventi mi- ranti a fermare una volta per sempre tutte quelle organizzazioni, quasi sempre criminali, che fa- voriscono l’indegno com- mercio umano. Il silenzio dei potenti al- lora diventa criminale. Papa Francesco, oltre che a Lampedusa, do- vrebbe andare all’Onu, anche se non invitato, e urlare forte, (magari to- gliendosi anche una scarpa, come ha fatto K- ruscev picchiandola sul leggio) a tutti quegli al- tezzosi rappresentanti del pianeta, che qualcu- no definisce «maestri di imbecillismo burocrati- co», di impegnarsi con- cretamente per far ces- sare il ributtante merca- to. Mentre l’ignavia fin qui dimostrata non fa che renderli complici di inaudite violenze su vitti- me innocenti. Per concludere è forse esagerato dire di coloro che potendo parlare for- te invece tacciono che
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