Missioni Consolata - Agosto/Settembre 2016

Leyla Khalil • Italo-libanese, nasce a Roma il 30 agosto 1991. È mediatrice culturale e ha pubblicato rac- conti e poesie in antologie per Edizioni Ensemble, Giulio Per- rone, L’Erudita, Ediesse, Gua- sco, Seb27. Appassionata di narrativa e cucina, tiene due rubriche settimanali su fac- ciunsalto.it : «Cosa bor- bottano le pentole» e «La Grasse Ma- tinée». Idea- trice del pro- getto di scrit- tura «Fast Writing, scritti di ra- pida consuma- zione», ha cu- rato per Edizioni Ensemble la prima raccolta di racconti in- centrati sui fastfood come non- luoghi e sta lavorando a nuovi sviluppi sul tema. • Il suo racconto, «Ricordi con- gelati», ha vinto il Premio Spe- ciale Slow Food-Terra Madre del X° Concorso letterario na- zionale Lingua Madre 2015. T raslata dall’arabo all’italiano, catapul- tata telefonicamente da un continente all’altro, che sapore ha la morte? Tornavo da una serata fra amici in zona Ostiense la notte che, a Zouk Mkayel, morì Téta. La notizia arrivò l’indomani via cellulare, Libano- Italia in un secondo: ricordo la spossatezza di quelle ore, il silenzio sospeso, l’estraneità surreale, ma non ricordo dolore. Non subito. Ricordo quelle quattro lettere impresse in pancia come se si trattasse di un nome proprio, senza necessità di tradurle: Téta. Téta, sei andata via e il freezer conserva ancora memoria dei cibi che hai cucinato e impacchettato per me. Sapevo che sa- rebbe accaduto, forse ero io a volerlo, ci ho sempre trovato un che di poetico: adesso ho tanti piccoli kebbeh stipati nel ghiaccio, li trovo esageratamente evocativi e so bene che li mangerò con un groppo alla gola e che, celebrando la mia commemorazione laica, penserò fate questo in memoria di me. Ripercorrerò le volte che non mi mandavi via senza una borsa piena di khiara , khobez , kebbeh e, se riuscivi, addirittura qualche mehshi cousa . Ora il freezer è una teca sacra, osten- sorio profano di ricordi congelati. Ricordo congelato è la foto scattata col cellulare di te che prepari il tabboulé sfidando gli anni e le intemperie, coi capelli di fronte agli occhi e lo sguardo basso e concentrato mentre smisti le foglie di prezzemolo e poi tagli fette finissime di ci- polla e pomodori e intanto canticchi le tue filastrocche. Ricordo congelato è il primo cenno di anzianità. Ero piccola DOSSIER MC LINGUA MADRE AGOSTO-SETTEMBRE 2016 MC 47 ATÉTA RICORDI CONGELATI D I L EYLA K HALIL © Lingua Madre

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