Missioni Consolata - Luglio 2016
tenti discriminazioni ed è oggetto di episodi di violenza, «ma - con- clude - è proprio vero che il marti- rio, che a volte sperimentiamo, è di per sé seme di nuovi cristiani e resta un dono di Dio che solo con la fede si può comprendere e vive- re». (Fides) MALAYSIA UN PASTO PER I POVERI I n occasione del Giubileo della Misericordia la parrocchia del Sacro Cuore di Kampar (170 km a nord di Kuala Lumpur), ha coin- volto fedeli, professori e studenti universitari nella preparazione di 200 pasti ogni sabato. È un piccolo modo «per far conoscere agli altri la presenza di Dio e della Chiesa in questo posto», dice il parroco p. Aloysius Tan . All’iniziativa donano tempo molte persone, provenienti da ambiti diversi: ci sono semplici parrocchiani, professori e studenti dell’università, membri di gruppi catechistici e fedeli di altre par- rocchie. Si ritrovano alle due del pomeriggio e cucinano fino alle cinque. Quando il cibo è pronto, viene diviso in porzioni, che sono poi impacchettate e trasportate a un punto di distribuzione vicino al mercato cittadino dove si crea una lunga fila di bisognosi. Donare un pasto ai più poveri è un’esperien- za significativa per coloro che scelgono di farlo: «Essi incontrano gli ultimi e i loro occhi si aprono sul bisogno dell’altro; quelli che vengono una volta chiedono di tor- nare, anche i non cattolici», dice p. Tan. (Fides) partecipato, tanto che le detenute hanno chiesto di ripetere questa esperienza. (Fides) PAKISTAN FIORITURA DI VOCAZIONI L a Chiesa pakistana, in un pae- se al 95% musulmano, vede un’autentica fioritura di vocazioni sacerdotali e alla vita consacrata: lo rimarca p. Inayat Bernard, ret- tore al Seminario minore di Santa Maria a Lahore. P. Bernard, che guida una struttura con 26 giovani seminaristi, ricorda le cifre di questa realtà: 23 ordinazioni sa- cerdotali, tra preti diocesani e re- ligiosi, dall’inizio del 2015 a oggi, e 15 nuovi diaconi che si prepara- no a essere ordinati nel 2016. In- tanto all’Istituto nazionale di teo- logia di Karachi studiano 79 semi- naristi maggiori, e al Seminario maggiore di Lahore sono ben 96. «Sono numeri che preannunciano un futuro roseo per la Chiesa cat- tolica in Pakistan - commenta p. Inayat -, senza dimenticare le nu- merose vocazioni negli ordini reli- giosi femminili: un segno di spe- ranza che infonde fiducia e corag- gio anche nelle difficoltà». La comunità cristiana, nella com- plessa situazione socio-politica del Pakistan, a volte soffre di pa- CILE DALLA CLAUSURA ALLA PRIGIONE U n gruppo di suore di clausura è uscite dalle sue celle mona- stiche per incontrare altre donne che vivono dietro le sbarre delle prigioni. Settantuno suore di sei monasteri di clausura di Santiago del Cile sono andate ad incontrare infatti le detenute del Centro peni- tenziario femminile, nel giorno del Giubileo della vita contemplativa, per l’Anno Santo della Misericor- dia. Il 22 maggio è stata una gior- nata particolare in quella prigione: non solo c’era, come spesso acca- de, l’arcivescovo di Santiago, il card. Ricardo Ezzati (sua intervista su MC, maggio 2014, ndr ), e il vi- cario per la Vita Consacrata, mons. Jorge Concha, ma anche quelle 71 suore contemplative che hanno interrotto la clausura per partecipare alla messa e ad un momento di incontro con molte delle donne detenute. Alla fine della messa, le religiose hanno in- tonato un canto tradizionale cileno alla Vergine, accompagnandolo spontaneamente con qualche pas- so di danza che presto ha coinvol- to suore e detenute, lasciando il Cardinale e gli altri presenti feli- cemente sorpresi. È seguito un momento di convivenza molto La Chiesa nel mondo a cura di Sergio Frassetto # Santiago del Cile - suore di clausura danzano con donne recluse in prigione. 8 MC LUGLIO 2016
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