Missioni Consolata - Luglio 2016

LUGLIO 2016 amico 79 AMICO.RIVISTAMISSIONICONSOLATA.IT un’analisi del funzionamento della società, della sua econo- mia, del suo comportamento, dei suoi modi di comprendere la realtà. Data l’ampiezza dei cambiamenti, non è più possi- bile trovare una risposta speci- fica e indipendente per ogni singola parte del problema. È fondamentale cercare soluzioni integrali, che considerino le in- terazioni dei sistemi naturali tra loro e con i sistemi sociali». ECOLOGIA DELLA VITA Breve spiegazione frontale. Il paragrafo dell’enciclica intito- lato «Ecologia della vita quoti- diana» mette in risalto l’in- fluenza dell’ambiente sul no- stro modo di vedere la vita, di sentire e di agire. E sottolinea che è necessario ascoltare il grido dei poveri e, a volte, prendere esempio da loro. Laudato si’ 147. «Nella nostra stanza, nella nostra casa, nel nostro luogo di lavoro e nel nostro quartiere facciamo uso dell’ambiente per esprimere la nostra identità. Ci sforziamo di adattarci all’am- biente, e quando esso è disor- dinato, caotico o saturo di in- quinamento visivo e acustico, l’eccesso di stimoli mette alla prova i nostri tentativi di svilup- pare un’identità integrata e fe- lice». 148. «È ammirevole la creati- vità e la generosità di persone e gruppi che sono capaci di ri- baltare i limiti dell’ambiente, modificando gli effetti avversi Laudato si’ 138. «L’ecologia studia le rela- zioni tra gli organismi viventi e l’ambiente in cui si sviluppano. Essa esige anche di fermarsi a pensare e a discutere sulle con- dizioni di vita e di sopravvi- venza di una società, con l’one- stà di mettere in dubbio mo- delli di sviluppo, produzione e consumo. Non è superfluo insi- stere ulteriormente sul fatto che tutto è connesso. Il tempo e lo spazio non sono tra loro in- dipendenti, e neppure gli atomi o le particelle subatomi- che si possono considerare se- paratamente. Come i diversi componenti del pianeta - fisici, chimici e biologici - sono rela- zionati tra loro, così anche le specie viventi formano una rete che non finiamo mai di ricono- scere e comprendere [...]». 139. «Quando parliamo di “ambiente” facciamo riferi- mento anche a una particolare relazione: quella tra la natura e la società che la abita. [...]. Le ragioni per le quali un luogo viene inquinato richiedono © Chiara Giovetti_Sao Paulo, Brasile © Matteo Conti_Kenya dei condizionamenti, e impa- rando ad orientare la loro esi- stenza in mezzo al disordine e alla precarietà. Per esempio, in alcuni luoghi, dove le facciate degli edifici sono molto dete- riorate, vi sono persone che cu- rano con molta dignità l’interno delle loro abitazioni, o si sen- tono a loro agio per la cordia- lità e l’amicizia della gente. La vita sociale positiva e benefica degli abitanti diffonde luce in un ambiente a prima vista invi- vibile. A volte è encomiabile l’ecologia umana che riescono a sviluppare i poveri in mezzo a tante limitazioni. La sensazione di soffocamento prodotta [...] dagli spazi ad alta densità abi- tativa, viene contrastata se si sviluppano relazioni umane di vicinanza e calore, se si creano comunità, se i limiti ambientali sono compensati nell’interiorità di ciascuna persona, che si sente inserita in una rete di co- munione e di appartenenza. In tal modo, qualsiasi luogo smette di essere un inferno e diventa il contesto di una vita degna». 149. «[...] Per gli abitanti di quartieri periferici molto pre- cari, l’esperienza quotidiana di passare dall’affollamento all’a- nonimato sociale che si vive nelle grandi città, può provo- care una sensazione di sradica- mento che favorisce comporta- menti antisociali e violenza.

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