Missioni Consolata - Luglio 2016
76 amico LUGLIO 2016 Missione & Missioni IL DECALOGO DEL missionario comune di Stefano Camerlengo 5. Il missionario comune è un uomo serio, e vuole una salvezza vera, non finta. Perciò non si accontenta di curare i sintomi, ma scende alle cause. Non si accontenta di offrire quegli aiuti che lasciano i poveri in una perenne situazione di dipendenza, ma fa di tutto per renderli prota- gonisti. Ed è convinto che anche per questo debba essere annunciata ai poveri la lieta no- tizia dell’amore di Dio: una notizia che aiuta gli umiliati della terra a ritrovare la loro insop- primibile dignità, condizione necessaria per al- zarsi in piedi e rifiutare ogni soggezione. 4. Il missionario comune si impegna per la libe- razione di tutto l’uomo: dal peccato, dalla fame e dall’oppressione, e anche da quel troppo benessere, ingiusto e sciupone, che distrae da Dio e rende ciechi di fronte ai po- veri. 1. Il missionario comune fa proprio il grande ideale che ha unificato tutta la vita di Paolo: «Purché Cristo sia annunciato». Naturalmente le modalità di questo annuncio possono essere diverse, ma resta sempre la ragione che sollecita la propria testimonianza. Il missionario comune è il cri- stiano che vive piena- mente la dimensione mis- sionaria della propria fede dovunque si trovi e nella vita di ogni giorno: in fami- glia, nella professione, nella comunità ecclesiale e civile, nell’impegno sociale e politico. 2. Il missionario comune annuncia un Vangelo che aggrega. Ama la sua Chiesa e invita gli uomini a farne parte. Tuttavia non annuncia anzitutto la sua Chiesa, ma il Signore Gesù. 3. Il missionario comune porta un annun- cio che salva. Sa che il bisogno più profondo dell’uomo è l’incontro con Dio, e sa che Gesù Cristo è la piena risposta a questo bisogno. © Af MC_padre Erasto Mgalama, Tanzania
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