Missioni Consolata - Luglio 2016
5X1000 A MCO CF 97615590011, PERCHÉ SÌ centro ma ci sono ancora aree non raggiunte dai necessari servizi di tutela della salute. COLOMBIA, il teatro degli oppressi a Cali Sempre a minoranze e gruppi vul- nerabili è rivolto il progetto «Tea- tro degli oppressi» che si realizza a Cali, grande città della Colombia occidentale. Qui il keniano padre Venanzio Mwangi Munyiri sta la- vorando da anni con i giovani di- scendenti degli schiavi deportati dall’Africa a partire dalla fine del XVI secolo. La popolazione afro- colombiana ha subito da sempre discriminazioni molto simili a quelle patite dalle popolazioni in- digene, alle quali si sommano oggi, in città come Cali, i problemi tipici delle periferie urbane coi le loro sacche di marginalizzazione e povertà. Questo insieme di condizioni, spiega padre Venanzio, ha indotto negli afro-discendenti un senso di impotenza e rassegnazione alla subalternità che li spinge a ripie- gare su metodi di sostentamento degradanti e li espone al recluta- mento da parte delle organizza- zioni criminali. Il progetto di sei mesi, a cui con- tribuiscono anche le amministra- zioni locali, prevede una fase di sensibilizzazione delle comunità, la formazione degli animatori e un programma didattico che valorizz- zando il teatro aiuti i partecipanti a riscoprire e apprezzare la pro- pria identità e cultura e quella de- gli altri al fine di crescere nell’ac- cettazione e nel rispetto delle di- versità culturali. Harambee , insieme Per tutti i progetti la comunità lo- cale ha fornito un contributo: ma- nodopera, vitto e alloggio per gli operai, trasporto dei materiali op- pure una parte delle risorse. Il contributo è una combinazione della minga colombiana, del mu- tirão brasiliano, dell’ harambee kenyano o di altre forme di parte- cipazione comunitaria. Sono ter- mini in lingue diverse che condivi- dono un principio di base: è attra- verso il fare insieme che la comu- nità, oltre a risolvere il problema pratico di procurare risorse, pro- muove la propria autoconserva- zione. Chiara Giovetti forze e le idee nelle loro battaglie. È il luogo della promessa con cui nel 1977 i tuxaua (capi delle co- munità) cominciarono la lotta al- l’alcolismo che fiaccava la deter- minazione delle loro comunità a opporsi a chi voleva spazzarli via; è stata il punto nevralgico della campagna Indios Roraima del 1988-89 e del progetto ad essa le- gato, «Una mucca per l’indio», che ha permesso a Raposa Serra do Sol di passare da poche vacche a 42 mila capi di bestiame. Oggi Raposa si trova a dover con- solidare e rafforzare questi risul- tati per lottare contro la tenta- zione per i più giovani di spostarsi in città, e per puntare a una sem- pre maggiore autonomia econo- mica di un’area che rimane isolata e, negli ultimi anni, esposta a cam- biamenti climatici che hanno ri- dotto le piogge e reso più difficile l’agricoltura. A questa sfida cerca di rispondere il progetto di padre Philip Njoroge Njuma, missionario keniano in forza a Maturuca. Il progetto, che si chiama Terra Ma- dre, vuole offrire ai giovani una scuola di formazione all’agricol- tura biologica per autoconsumo e vendita e creare un efficiente si- stema di irrigazione che permetta di coltivare contando sull’acqua. A questo si affianca poi un altro pro- getto che permetterà di aprire tre centri sanitari: diverse comunità hanno già provveduto in autono- mia alla costruzione del proprio # Pagine 64-65, da sinistra in basso : l’attuale cucina della scuola di Blessoua e bambini all’intervallo del pranzo in un’altra scuola, sempre in Costa d’Avorio. | Il laboratorio di scienze e fisica della «Mary Mother of Grace secondary school» di Rumuruti, in Kenya. # In queste pagine : lavoro agricolo e veduta del centro comunitario di Maturuca. LUGLIO 2016 MC 67 MC RUBRICHE © AfMC / Chiara Giovetti
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=