Missioni Consolata - Luglio 2016
Congo rd di GIANLUCA IAZZOLINO Foto di ELOISA D’ORSI 58 MC LUGLIO 2016 K inshasa. Da oltre 25 anni, Christian si prende cura sia dei vivi che dei morti. Ai primi taglia i capelli, ai secondi scava la fossa. La sua sede di lavoro è sempre la stessa: il cimitero di Kinsuka, al- l’estrema periferia occidentale di Kinshasa, la capitale della Repub- blica democratica del Congo (Rdc). Kinsuka in lingala, la princi- pale lingua del paese, significa letteralmente «la fine di Kin- shasa»: un nome apparente- mente calzante per un quartiere noto per il suo cimitero. Le donne stendono i panni tra i rami degli alberi del cimitero, o trascinano i secchi colmi d’acqua raccolta dai pozzi. Dicono che quell’acqua abbia un sapore stra- namente acido. Eppure a ispirare ContrAsti e MiseriA nellA terzA Città più popolosA dell’AfriCA KINSHASA LA BELLA ansia non è né il rischio di conta- minazione della falda acquifera né lo spirito dei morti. Ben più oscura e minacciosa è la burocra- zia congolese. Soprattutto in uno spazio conteso come il cimitero di Kinsuka. Baracche di lamiera spuntano ac- canto alle tombe. Alcune sono fantasmi di case in muratura che esistevano a poca distanza. I pro- prietari conservano gelosamente gli atti di proprietà, per i quali hanno pagato i funzionari locali. Il likasu è un piccolo frutto dal sa- pore dolciastro, ma anche il nome usato in Congo per il de- naro fatto scivolare furtivamente nelle mani di ufficiali e ammini- stratori per aprire porte o otte- nere permessi. È così che centinaia di famiglie Kinshasa è un paese nel paese. Vi si tro- vano grandi bidonville e città super lusso. Case di latta e gratta- cieli. Aumenta al ritmo 390mila abitanti al- l’anno. Mentre man- cano i servizi di base, come l’acqua potabile e le fogne. Viaggio nei quartieri simbolo della capitale congolese.
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