Missioni Consolata - Luglio 2016

«Quando agli inizi degli anni Settanta arrivò l’indu- stria petrolifera, qui c’erano il 90% di indigeni e il 10% di bianchi o meticci. In questo momento le percentuali sono invertite perché sono venuti migranti da tutte le parti del paese». I grandi cartelloni pubblicitari ai margini delle strade dicono: «Il petrolio unisce le comunità amaz- zoniche!»; «Il petroliomigliora la tua comunità». Che ne pensa, mons. Esteban? «Lo sfruttamento del petrolio ha portato - diretta- mente e indirettamente - distruzione della foresta e in- quinamento dei fiumi che infatti oggi danno poca pesca. Per non parlare delle tensioni razziali e culturali. In questa situazione mantenere un equilibrio ambientale e umano è difficile, anche se non impossibile, come sugge- risce papa Francesco». In questomomento l’economia basata sul petrolio sembra però in forte crisi. In città tutti gli alberghi sono vuoti. Fuori città abbiamo visto decine di im- prese - piccole e grandi (come la Halliburton e la Hi- long) - che fornisconomateriali e servizi alle compa- gnie petrolifere, ma pare che tutto si sia fermato. «È così. Attualmente ci sono grandi difficoltà causate dalla caduta dei prezzi del petrolio. Si parla di 15.000 posti di lavoro perduti. Una parte di queste persone sono tornate ai luoghi da cui provenivano. In ogni caso si è generato un problema sociale molto grave». Il Parque Yasuní è a pochi chilometri da qui. Monsi- # Pagina precedente : mons. Jesús Esteban Sábada Pérez, vicario apostolico di Aguarico. Da sinistra a destra, in senso orario : l’entrata della sede del Vica- riato apostolico di Aguarico, da sempre tenuto dall’ordine dei Cappuccini, a Francisco de Orellana (Coca); un cartellone stradale magnifica una delle virtù del petrolio, quella di «unificare le comunità amazzoniche» (!); Milagros Aguirre, giornalista e scrittrice, è la direttrice della Fundación Alejandro Labaka, che ha sede a Coca. gnore, cosa comporta (comporterà) l’apertura di campi petroliferi al suo interno? «Certamente lo sfruttamento del petrolio del Parque Yasuní porterà a una diminuzione della sua ricchissima biodiversità. Anche mettendo in campo le migliori condi- zioni tecnologiche e organizzative, difficile combinare obiettivi economici e difesa della natura, i cui diritti sono peraltro sanciti anche dalla Costituzione ecuadoriana. Occorrerebbe capire quale sia il modello appropriato non solo per la difesa della natura, ma di quella “casa co- mune” di cui parla il papa Francisco nella sua Laudato si’ ». Mons. Esteban, ci dica due parole anche sul presi- dente Rafael Correa. «È arrivato al potere per cambiare le cose. Poi, in que- sti anni, sono sopraggiunte anche delle difficoltà. Soprat- tutto, secondo me, quella di non saper dialogare. Inoltre, trovo che quando presenta le sue proposte lo fa sempre con un tono piuttosto aggressivo. Non penso sia una buona cosa per un governante che deve trasmettere spe- ranza. Con lui ci sono molte cose che sono migliorate (le strutture, per esempio), ma altre situazioni che sono peggiorate. Io credo che abbiamo più cose ma che, in ge- nerale, abbiamo meno libertà». Intende libertà d’espressione? «Libertà in generale. D’altra parte, questo è l’anno della misericordia. Tutti ne abbiamo bisogno». PaoloMoiola LUGLIO 2016 MC 55

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