Missioni Consolata - Luglio 2016
fermo. Notiamo anche alberghi e ristoranti chiusi o in vendita. Fuori dai cancelli qualcuno accetta di dire due parole, confermando che l’attività è crollata assieme al crollo del prezzo del greggio. Le autorità parlano di 30 mila per- sone (su una popolazione totale di 150 mila) che, nel corso dell’ul- timo anno, hanno lasciato la pro- vincia di Orellana per mancanza di lavoro. La governatrice Mónica Guevara ha dovuto varare misure di sostegno per i commercianti. Viene da chiedersi: valeva la pena fondare l’economia di Coca (e di Orellana) sullo sfruttamento pe- trolifero? ECUADOR È la zona dove si trovano le im- prese che offrono beni e servizi alle compagnie petrolifere, il cui lavoro di trivellamento e d’estra- zione è molto complesso. Ci sono i capannoni d’industrie meccani- che, edili, chimiche, di trasporti e logistica. Tra esse c’è anche la sta- tunitense Halliburton, divenuta mondialmente famosa durante la guerra in Iraq 1 . C’è la cinese Hi- long, certamente meno nota ma probabilmente più importante dato che la Cina è oggi il primo partner petrolifero e soprattutto il primo creditore del paese. Tutto pare però andare al rallenta- tore, quando non è addirittura Se i campesinos diventano attivisti Andiamo a cercare una risposta nella sede della Asociación de Lí- deres Comunitarios Red Ángel Shingre . L’associazione è dedicata a Ángel Shingre, un contadino e attivista ambientale assassinato con tre colpi d’arma da fuoco a Coca il 4 novembre del 2003. «I suoi assassini non sono mai stati identificati», ci spiega Dio- cles Antonio Zambrano, fonda- tore e responsabile dell’associa- zione. Come lo era Ángel anche Diocles è un campesino . Con cin- que figli e 58 anni ben portati: «Quando negli anni Settanta arri- vai qui dalla regione della costa, il verde era impressionante, i fiumi pieni di pesce, la foresta ricchis- sima di fauna. Tutta questa esu- beranza della natura è stata uc- cisa prima dalla industria della palma africana 2 e poi dal petro- lio». L’Amazzonia non è stata la sola vittima. «Prima del petrolio questo terri- torio era considerato disabitato. Invece era abitato da gente au- toctona - Quichua, Shuar, Huao- rani - che era parte di questa me- raviglia. Avevano tanto territorio - continua a pag. 56 - # Sopra : Diocles Antonio Zambrano, campe- sino e attivista ambientale, nella sede della sua associazione a Coca. Sotto : una veduta del fiume Napo con sullo sfondo il ponte Majestuoso Río Napo . Pagina se- guente : un cartellone di Petroamazonas dà il benevenuto; fiamme dei «mecheros» di un’installazione petrolifera.
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