Missioni Consolata - Luglio 2016
di portare in tutta la Repubblica seguendo il modello di sviluppo già applicato nella propria precedente esperienza amministrativa a capo del governo locale del Gujarat. Un miracolo economico (crescita media del Pil all’8 per cento in otto anni di reggenza, due mandati) fatto di infrastrutture, svendita di terreni agricoli a multinazionali, incentivi statali per atti- rare i tanto agognati Foreign direct investments di cui l’India ha disperato bisogno per crescere. In una parola: ultraliberismo. In un contesto simile, quando l’India si sta prepa- rando a diventare la nuova «fabbrica del mondo», le questioni di carattere ambientale diventano materia di discussione risibile, se non direttamente affron- tata con fastidio. Ne è stato esempio plastico l’ap- proccio indiano alla conferenza sui cambiamenti cli- matici Cop21 tenutasi a Parigi nel dicembre del 2015. LUGLIO 2016 MC 45 le nostre targhe alterne. Una misura inedita nel panorama indiano con l’o- biettivo, se non altro, di mostrare all’opinione pub- blica un governo «del fare» deciso a combattere l’e- mergenza irrespirabilità. Le due settimane di test, molto criticate da chi ha la- mentato un sovraffollamento dei mezzi pubblici, hanno senz’altro rappresentato una ventata d’aria fresca nel contesto politico nazionale, risultando in una buona performance di sensibilizzazione popo- lare sui problemi di salute legati all’inquinamento dell’aria. Ma, ragionano i tecnici, due settimane di targhe alterne hanno un impatto miserrimo nel computo generale dell’ambiente locale. Le automo- bili inquinano, è vero, ma i problemi di Delhi - e del- l’India in generale - sono ben altri. Secondo uno studio pubblicato dall’ Indian Institute of Technology (Iit) di Kanpur, basato sulle rileva- zioni dell’aria nella capitale tra il novembre del 2013 e il giugno 2014, i gas di scarico delle automobili rap- presentano solo il 9 per cento dei Pm 10 e il 20 per cento dei Pm 2,5 nell’aria. Mentre la più vaga categoria di «polvere stradale» contribuisce rispettivamente al 56 e al 38 per cento dei due tipi di polveri sottili. Conseguenza diretta dello stato pietoso in cui versa gran parte del manto stradale cittadino, al quale si aggiungono i detriti e la terra - o sabbia - trasportati dal vento provenienti dalle zone aride delle campagne circostanti (negli stati di Haryana e Uttar Pradesh). Per ridurre del 50 per cento gli effetti dannosi della «polvere stra- dale» basterebbe - d’obbligo il condizionale, poiché non si sta ancora facendo - bagnare le strade una volta a settimana. In aggiunta, altre componenti tossiche arrivano dai roghi di rifiuti domestici, pratica comune nel sub- continente, dai forni tandoor utilizzati per cucinare in gran parte dei ristoranti e delle bettole cittadine, dalle betoniere artigianali e dai generatori d’energia elettrica a diesel, la soluzione autoctona alla penuria di potenza elettrica installata nazionale e ai conse- guenti - non infrequenti - blackout . Sempre secondo lo stesso studio, i livelli di concen- trazione di Pm 10 e Pm 2,5 per metro cubo d’aria d’estate e d’inverno raggiungono picchi spaventosi. Considerando che la soglia di salubrità dovrebbe es- sere 2 micron per metro cubo, le tabelle dell’Iit di Kanpur mostrano concentrazioni medie fino a 1200 micron per metro cubo d’inverno, oltre 500 d’estate. Il problema, insomma, ha dimensioni enormemente più vaste del traffico stradale cittadino, soprattutto in una congiuntura storica e politica che vede il si- stema India lanciato verso nuovi sforzi di crescita. La politica ultraliberista di Modi L’impulso per una ripresa della rincorsa al colosso cinese, in campo economico, è arrivato dalla vittoria schiacciante alle ultime elezioni nazionali del 2014 della coalizione di destra conservatrice guidata da Narendra Modi, esponente del Bharatiya Janata Party (Bjp). La parola d’ordine, da allora, è stata vi- kas : quel progresso, in hindi, che NaMo ha promesso Gli indici d’inquinamento L a misurazione dei livelli di insalubrità dell’aria ana- lizza la quantità di polveri sottili, ozono, diossido di azoto e anidride solforosa per metro cubo d’aria, secondo le linee guida dell’Oms ( Air Quality Guidelines , Aqg) stilate nel 1987 e aggiornate nel 1997. Le polveri sottili, in particolare, si dividono in due tipi: Pm 2,5 (particelle grandi fino a 2,5 micron) e Pm 10 (fino a 10 micron). Entrambe le particelle sono respon- sabili delle complicazioni di carattere medico legate all’esposizione ad ambienti inquinati: tosse, crisi respi- ratorie, infezioni polmonari o estese, nel caso riescano a trovare le vie sanguigne dai polmoni. Patologie che, secondo l’ American Association for the Advancement of Science (AAAS), solo in India uccidono 1,3 milioni di persone all’anno. Le tabelle di riferimento utilizzate in tutto il mondo per misurare l’inquinamento dell’aria si riferiscono alla concentrazione degli agenti tossici elencati sopra, indi- viduando per convenzione sei categorie distinte: buona (da 0 a 50), moderata (da 51-100), insalubre per categorie sensibili (anziani, bambini, donne incinte, malati, da 101 a 150), insalubre (da 151 a 200), molto insalubre (da 201 a 300), pericolosa (da 301 in su). Ma.M. DOSSIER MC CAMPAGNE E CITTÀ Pagina precedente : traffico automobilistico a New Delhi, una delle città più inquinate al mondo. Qui sopra : annuncio delle «targhe al- terne» come misura anti-inquinamento.
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