Missioni Consolata - Luglio 2016
INDIA NUOVADELHI, OLTREOGNI LIMITE DI M ATTEO M IAVALDI I 25 milioni di abitanti della capitale indiana respirano un’aria tra le più inquinate del mondo, superando di molto la stessa Pechino. Per la politica ultraliberista del presidente Modi l’impor- tante è la crescita del Pil. L’aria avvelenata è soltanto un inciampo. N egli anni, purtroppo quasi sempre a spro- posito, si è parlato di testa a testa tra i gi- ganti d’Asia: Cina e India protagoniste dell’economia del nuovo millennio, «il se- colo asiatico», due stati-continente espressione di due modelli antitetici di gestione della Cosa pubblica in lotta per la supremazia mondiale. Ma se per quanto riguarda la potenza economica Pechino e New Delhi (Nuova Delhi) hanno sempre gareggiato - e gareggiano tuttora - in campionati se- parati (le superpotenze mondiali la prima, i paesi dei miracoli economici la seconda, anche a parità di cre- scita del Pil), nella poco ambita competizione dell’in- quinamento atmosferico lo scorso anno la capitale indiana è stata capace, suo malgrado, di salire sui gradini più alti del podio. New Delhi e Pechino: testa a testa New Delhi, benvenuti nella capitale mondiale dell’in- quinamento. Così recitavano i titoli della stampa in- ternazionale nel dicembre del 2015, quando la pub- blicazione di un rapporto dell’Organizzazione mon- diale della sanità (Oms), stilato prendendo in esame 1600 città campione, per la prima volta tributava alla capitale indiana il primato delle polveri sottili nell’aria, scavalcando la tradizionale capolista Pe- chino. Un sorpasso netto e terrificante: non solo i livelli di irrespirabilità dell’aria delhese erano 15 volte quelli fissati dall’Oms, ma triplicavano i valori ( vedi box ) - già molto preoccupanti - della capitale cinese. Lo scorso mese di novembre New Delhi è stata sta- bilmente oltre quota 300 (indice di pericolo), toc- cando picchi di irrespirabilità vicini a quota 500 in giorni invernali dove la coltre giallognola che tradi- zionalmente ricopre la città si mostrava particolar- mente fitta agli occhi degli oltre 25 milioni di resi- denti. Picco di un annus horribilis che, complice il battage mediatico internazionale, ha portato all’at- tenzione dell’amministrazione locale la questione - si vorrebbe - non più rimandabile dell’aria che viene respirata in città. Misure «innovative»: le targhe alterne Sotto i colpi dell’«emergenza inquinamento» e della psicosi diffusa in città - con tanto di ospedali pub- blici congestionati e avvisi alla popolazione per non far uscire anziani, malati e bambini durante le ore peggiori - il governo locale di New Delhi, guidato da Arvind Kejriwal (di Aam Aadmi Party , una sorta di movimento della società civile tramutatosi in partito dalle tinte pentastellate nostrane), ha introdotto un primo periodo di prova di quindici giorni (dal primo al 15 gennaio 2016) per la cosiddetta « odd even rule », © Denisbin
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