Missioni Consolata - Luglio 2016

LUGLIO 2016 MC 37 CINA / 1 MENOACCIAIOEMATTONI, PIÙRICERCA E SVILUPPO DI G ABRIELE B ATTAGLIA Il modello della Cina «fabbrica del mondo» ha emancipato 800 milioni di persone dalla povertà e fatto nascere il ceto medio cinese. Oggi quel sistema non funziona più: inquinamento, sovrapproduzione, bolle speculative, disparità sociali sono emergenze straordinarie. Per risolverle, il presidente Xi Jinping vuole «meno quantità, più qualità». Per questo il paese sta investendo come nessun altro in ricerca e sviluppo. I l ciclo perverso dell’economia cinese è reso perfettamente da Behemoth , il documentario del regista cinese Zhao Liang (2015) ispirato alla Divina Commedia. Inferno, Purgatorio, Paradiso, in questo caso sono la miniera di carbone, la fornace dell’acciaieria, la città fantasma. La miniera produce il combustibile fossile in uno scenario davvero dantesco, in cui la natura deva- stata, rinsecchita, annerita come in un vero e pro- prio girone infernale, combacia con l’erosione della salute fisica dei minatori. Sono agghiaccianti, per esempio, le immagini del liquido nerastro drenato dai polmoni dei lavoratori - che vanno a fare visite di controllo in ospedale - e raccolto in ampolle. Una fila di camion carichi di carbone prende poi la strada dell’acciaieria, il gigantesco impianto dove uomini perennemente sudati producono, produ- cono, producono milioni di tonnellate di metallo che in qualche modo deve poi essere impiegato. Ed ecco l’uscita «a riveder le stelle», o meglio il cielo az- zurro della città di Ordos, Mongolia Interna - cioè quella cinese - l’Empireo finalmente. Peccato che Ordos sia sinonimo di sicheng , termine che tradu- ciamo come «città fantasma», ma che in cinese suona più come «città morta». Tutto quell’acciaio (e quel cemento) che arrivano dalle imprese inqui- nanti della regione autonoma si traducono in file e file di nuovissimi palazzi alti venti-trenta piani e DOSSIER MC CAMPAGNE E CITTÀ © Fan jiashan / maginechina / AFP Un’immagine di Ordos, conosciuta come la «città fantasma» o «città morta» ( sicheng ), nella provincia cinese della Mongolia Interna.

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