Missioni Consolata - Luglio 2016

CON LE MANI SPORCHE (COME SE NIENTE FOSSE) 32 MC LUGLIO 2016 Della legalità e della giustizia La rubrica di Gian Carlo Caselli P olitica e magistratura. Un tema che è più di un fiume carsico: sembra essere un’inesauribile on- data di piena. Negli ultimi mesi alimentata da al- cune dichiarazioni del premier Matteo Renzi e di Pier Camillo Davigo (dall’aprile 2016 neo presidente della Anm, l’Associazione nazionale magistrati). Lo sce- nario di fondo è costituito dalle numerose indagini per fatti di corruzione e dintorni che vari uffici giudiziari stanno svolgendo. Davigo ha il merito di aver riproposto all’attenzione di tutti una questione che troppi vorrebbero ridurre a fu- misterie di parrucconi fuori del tempo. Ed è la «que- stione morale», cioè la trasformazione della politica in lobby d’affari, la contaminazione fra apparati dei partiti e mondo affaristico-economico. Con il corollario del clientelismo, del conflitto di interessi e di varie forme di illegalità, dalla corruzione alle collusioni con la mafia. Dunque una questione democratica e istituzionale di formidabile attualità. Con il suo stile (non felpato, mai in «giuridichese», ma chiaro e netto, perciò temuto da chi preferisce ripararsi dietro cortine fumogene: in so- stanza, «pane al pane e vino al vino»), Davigo ha voluto ricordare che la questione morale non può essere consi- derata un reperto archeologico. Eppure da noi, più che altrove, le dimissioni da parte di persone che hanno responsabilità nazionali o locali, anche a livello istituzionale (persone che abbiano avuto «incidenti di percorso», vale a dire vicende che - anche a prescindere dal loro esito giudiziario - com- prendono comunque gravi e sicure respon- sabilità politiche e mo- rali), non rientrano an- cora nell’ordine della normalità. E comun- que, se pure talvolta si verificano, restano rare. Chi viene trovato con le mani sporche di marmellata - magari fino al gomito - riesce ancora ad essere commensale abi- tuale e rispettato in banchetti esclusivi, dove può conti- nuare a rimpinzarsi come se niente fosse. Non succede neppure al gioco del Monopoli, dove chi pesca un «im- previsto» sta almeno fermo un giro. Invece in Italia si continua a giocare con la stessa «pedina», le stesse © Matteo Pieroni - 2009 In Italia, più le indagini giudiziarie si moltiplicano, più politica e magistratura sono in conflitto. Il problema di fondo è il persistere e l’aggravarsi della «que- stione morale»: corruzione, partiti come lobby d’affari, clientelismo, con- flitti d’interesse, collusioni mafiose. Nel nostro paese trascorrono gli anni, ma le mani sporche rimangono una consuetudine. In più, sullo sfondo, c’è il dibattito attorno alla riforma della Costituzione. Sulla quale i magistrati hanno il sacrosanto diritto di esprimere la propria opinione.

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