Missioni Consolata - Luglio 2016

Inoltre la città si trovava a pun- zecchiare, come una punta di spillo, un altro colosso asiatico: quell’Indonesia che si accingeva a epurare Sukarno e il movimento comunista, particolarmente radi- cato anche a Singapore. Suharto, che prese il potere con un sangui- noso colpo di stato, era pronto a intervenire nel caso i comunisti fossero andati al potere nella neonata nazione. Ma, cosa ben più allarmante per uno stato multirazziale, la vigilia dell’indipendenza era stata fune- stata da manifestazioni sfociate in violenti disordini etnici che, se non sedati, avrebbero potuto far piombare la repubblica in un caos difficilmente controllabile e de- cretarne la fine ancor prima della nascita. La comunità cinese di Singapore si sentiva seriamente minacciata da quella malay, men- tre, da parte sua, l’Umno ( United Malays National Organisation ), il partito di governo malese, te- meva che la forza economica di Singapore deviasse il baricentro politico da Kuala Lumpur. Sviluppo e pugno di ferro Eppure cinquant’anni dopo Singa- pore continua a rimanere uno de- gli stati più benestanti del pia- neta, con un reddito pro capite doppio rispetto a quello della Gran Bretagna, la nazione che per due secoli ha colonizzato la città asiatica, accompagnato da indici di sviluppo umani tra i più alti al SINGAPORE 24 MC LUGLIO 2016 obbligato delle visite turistiche, oggi è pressoché ignorata, schiac- ciata e umiliata dai grattacieli a cui porge la schiena, quasi a signi- ficare l’incomprensione verso quegli alberi di cemento che hanno preso il posto delle palme. Lo sguardo di Raffles si dirige, in- vece, verso il parlamento e il mu- seo della Civilizzazione asiatica. Il suo nome, del resto, per la mag- gior parte degli stranieri che scor- razzano per le vie della città, è as- sociato più al candido ed ele- gante albergo di lusso (il Raffles Hotel) che si affaccia a pochi iso- lati dal Boat Quay 4 piuttosto che al governatore britannico. Agosto 1965: via dalla Malesia Colonia britannica dal 1867 al 1962, è la storia stessa ad aver reso Singapore eccezionale, a partire da quel drammatico giorno del 9 agosto 1965, quando il leader Lee Kuan Yew con le la- crime agli occhi annunciò al mondo la separazione del territo- rio dalla Federazione malese dopo soli due anni. Allora furono in molti a prospettare un futuro di miserie e tribolazioni per la neonata nazione. Priva di risorse naturali e dipendente quasi total- mente dalla Malesia per il riforni- mento idrico, il governo dell’isola si trovava in balìa di ritorsioni dal- l’esterno, nel caso la sua politica avesse irritato Kuala Lumpur . Nel libro autobiografico The Sin- gapore Story , Lee Kuan Yew de- nunciava la minaccia dell’allora primo ministro malese Tunku Ab- dul Rahman di chiudere i rubi- netti del canale che da Johor por- tava l’acqua a Singapore se il go- verno di questo paese avesse adottato azioni aggressive nei confronti della Malesia. mondo, una corruzione bassis- sima e un’efficienza sociale ed economica elevata. Insomma, un’eccezione del mondo asiatico che si traduce in un mercato affi- dabile per gli investimenti stra- nieri, che nel 2015 hanno rag- giunto il 22% del Pil. A trainare lo sviluppo è stato lo stesso Lee Kwan Yew, padre-pa- drone di Singapore, che ha gover- nato con un misto di paternali- smo, dispotismo e confuciane- simo. Opposizioni imbavagliate, censura, restrizioni nelle assem- blee pubbliche che coinvolgono più di dieci persone, sono i mezzi che il governo ha utilizzato e uti- # Dall’alto in basso in senso orario : il traffi- catissimo porto visto dall’isola di Sen- tosa; la statua di sir Thomas Raffles, con- siderato il fondatore della moderna Sin- gapore; il primo ministro Lee Hsien Loong a Gerusalemme, durante una vi- sita ufficiale (20 aprile 2016). © AFP / Ahmad Gharabli

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