Missioni Consolata - Luglio 2016
iTalia di GIULIA BONDI 10 MC LUGLIO 2016 M ori e monti «Fija mia pijlo pa, che chiel-lì a l’ha la barba» (figlia mia, quello non prenderlo, che ha la barba). Il canto comincia con la classica in- vocazione del genitore in disac- cordo con le scelte sentimentali della figlia, la quale senza timore risponde per le rime. Strofa per strofa, il genitore diffida la te- starda fanciulla dal maritarsi con chiunque le piaccia, e lei imper- territa risponde «ma ci vogliamo bene». Il testo è in lingua pie- montese. Ma a far rivivere le can- zoni popolari delle valli sopra To- rino sono sette ragazzoni dalla pelle nera, provenienti da Sene- sToriE Di orDinaria inTEgrazionE «RISORSE MIGRANTI» gal, Gambia, Ghana. Musa Jobe, Boto Samoure, Maurice Bathia, Alinho Barca Sabaly, Omar Sini, Saiku Senghore e Idrissa Lam sono arrivati come richiedenti asilo nel 2014 tra Pessinetto e Ce- res, due paesini delle montagne in provincia di Torino. «Sono valli chiuse, ed è chiusa an- che la mentalità», racconta Luca Baraldo, torinese, trasferitosi qui nel 2009 insieme alla compagna Laura Castelli. «Abbiamo fatto di tutto per integrarci - dice - per- sino partecipare a un gruppo di canto popolare, che poi abbiamo abbandonato». All’arrivo dei pro- fughi, la coppia si mobilita per cercare di dare un po’ di lezioni di Da Trieste a Catania, dal Piemonte alla Calabria, decine di realtà lavorano per ac- cogliere degnamente migranti e rifugiati, vedendo in loro una risorsa, costruendo insieme esperimenti di futuro possibile. Eccone alcune, tra musica, video, radio e case in affitto. © Luca Baraldo
RkJQdWJsaXNoZXIy NTc1MjU=